Lazio, Veron: "Correa sta facendo il mio stesso percorso. E su Inzaghi..."

Pubblicato il 06/01 alle ore 09:00
07.01.2019 07:24 di Andrea Marchettini   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Veron: "Correa sta facendo il mio stesso percorso. E su Inzaghi..."

Juan Sebastian Veron rimarrà per sempre nella storia della Lazio. Un mito calcistico che ha ricoperto ottimamente tutte le figure professionali: calciatore, allenatore, direttore sportivo, presidente. Nella sua lunga e vittoriosa carriera, rientra anche il secondo Scudetto della Lazio. Dopo aver trionfato in giro per l’Europa, torna all’ Estudiantes. Proprio lì, dove tutto ebbe inizio per lui e per un altro talento biancoceleste: Joaquìn Correa. In una lunga intervista al Corriere dello Sport, Veron racconta pregi e difetti del suo connazionale, rievoca il suo ex compagno di squadra Simone Inzaghi e tanto altro.

SU CORREA: “Lo conosco bene perché eravamo compagni di squadra all’Estudiantes. Ci ho loavorato anche quando sono diventato dirigente. È un calciatore che ha imparato tanto e che ancora deve imparare. Il calcio italiano lo farà diventare più forte. Nel 2012 cominciò ad allenarsi in prima squadra: io stavo lasciando il calcio e lui iniziava. Il suo talento si vedeva sin da subito. Ricordo che ci allenavamo sulle punizioni, gli davo alcuni consigli. Ma Correa si è fatto da solo, ha qualità innate. Ha sempre ascoltato i più grandi, è un giocatore intelligente e devo dire che oggi si sta esprimendo nella sua versione migliore. Tatticamente penso che non abbia un ruolo fisso, può giocare da seconda punta, da attaccante esterno o dietro le punte. Credo che possa diventare anche un buon centrocampista come lo ero io. È completo nel gioco. Tecnicamente è molto forte, in più è alto 1.85 ed è veloce col pallone tra i piedi. Sono contento che stia ripercorrendo lo stesso percorso mio: prima la Samp, poi la Lazio”.

SU INZAGHI: “Non mi sarei mai aspettato che diventasse un allenatore. Era un ragazzotto, ma nella vita è tutta questione di tempo, di maturazione. Ha dimostrato di essere un grande tecnico, ho parlato con gente che lavora con lui e mi hanno raccontato della serietà, della voglia di imparare e di emergere. Inoltre ha molto intuito. Da giocatore come era? Mi chiedeva di battere i rigori, ed alcuni glieli ho anche fatti calciare. Vorrei fare un salto a Formello per salutare Simone e confrontarmi con lui”.

SUI RICORDI ALLA LAZIO: “Lo Scudetto del 2000 fu incredibile, indimenticabile. Ricordo che io ero chiuso in una stanza dello spogliatoio ad ascoltare in radio Perugia-Juve. Appena finì la partita, volò di tutto per l’aria e uscimmo a festeggiare. Un ricordo che porterò sempre con me”.