Lazio | L'ultimo derby raccontato dai giocatori, Romagnoli: "I tifosi ci rappresentano"

26.05.2023 07:23 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: S.S.Lazio
Lazio | L'ultimo derby raccontato dai giocatori, Romagnoli: "I tifosi ci rappresentano"
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"Noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli". Impossibile dimenticare la bellezza della coreografia della Curva Nord biancoceleste in occasione dello scorso derby capitolino. Una meraviglia per gli occhi, un messaggio profondo e importante, ripescato e analizzato nella letteratura inglese di William Shakespeare. Ma come lo hanno vissuto i calciatori romani e laziali in campo? Lo hanno raccontato ai microfoni ufficiale del club per lo speciale "MY WAY | CON GLI OCCHI DI...WILLIAM SHAKESPEARE":

PELLEGRINI: “La cosa che ci rende orgogliosi è che il messaggio della Curva sembra aver racchiuso quello che abbiamo sentito noi per tutta la settimana. Per la classifica, per come ci siamo arrivati, è stata un’altalena di emozioni complicate da controllare. Noi siamo stati dei signori, abbiamo laciato parlare il campo e questo ci ha premiato. Il gol di Zaccagni per noi è stato un momento sfogo, come quando lasci tutta la tensione. Ho ancora il frame nella testa di quel momento dell’esultanza. Credo sia giusto estrapolarsi da questi contesti, riusciamo ad avere una professionalità in campo perché le emozioni possono giocarti un brutto scherzo".

CATALDI: “Una bellissima scena per Roma. Quando poi entri in campo e vedi quello che fa il tuo popolo ancora di più. Io ne ho vissuti tanti, pochi dal campo ma questo è uno di quelli in cui ho visto di più una simbiosi tra la squadra e la tifoseria. Quello che ho visto dopo della coreografia è stato un derby di attaccamento tra noi e loro, che rappresentano tutto quello che siamo fuori. Noi calciatori ce lo godiamo poco dal campo. Subiamo la pressione che si respira nel pre-partita, quindi mano a mano che arriva il fischio finale sei concentrato. Quando ha fatto gol Zaccagni sono impazzito, ultimamente non corro nelle esultanze ma in questa sono stato liberato dalla partita. Mi sudano le mani, la vivo con ansia, io ho una paura positiva al derby. Anche se tutti dicono che è una partita da provinciale perché sono squadre che meriterebbero palcoscenici in Europa, ma quando giochi questa partita essere provinciali è bello, vincerla in maniera sporca è bello. Vorresti vincere in Europa, in campionato, ma questo è un titolo a parte, è stretto in questa città e sarà sempre così a prescindere dagli allenatori e dai giocatori che verranno".

ROMAGNOLI: “Questo senso di unione, di famiglia, di andare incontro a una battaglia che poi sapevamo di poterla risolvere. “Noi pochi”, “pochi” alla fine no perché quando siamo arrivati allo stadio eravamo tanti di più. Il messaggio ci ha toccato perché è quello che abbiamo vissuto in quella settimana. Vedi questo popolo, questo muro che ti accompagna e che fa coreografie ogni anno più belle. C’è stata una botta di adrenalina che non ho dormito fino alla mattina dopo. Il derby è il derby, è una partita che chiunque sente in modo particolare. Sono emozioni che nessuno può comprendere, perché sono difficili da spiegare. Credo sia il derby più affascinante che ci sia. Il bello del derby è il modo di provocare, ci sono prima, durante, dopo, ma ci sono sempre state, sono belle e scherzose. Uno deve avere la forza e la fortuna di farle nel momento giusto. La mia è stata una risposta gentile e carina, non per fare polemiche, non mi è mai interessato. Gli sfottò sono belli, le cose che vanno vanti da tanti anni. Zaccagni è stato sveglio, ha fatto un bellissimo gol. Il loro gol annullato? Avevo la sensazione e ci speravo. Siamo fortunati ad avere tanti ragazzi in squadra che arrivano dalla stessa città. Quasi tutti coetanei. Io cerco di sentire il derby di sentirlo il meno possibile".

CANCELLIERI: “Entri in campo, vedi gli spalti pieni, i tifosi cantano. Non pensi a nulla, un clima spettacolare. è una partita come le altre per la classifica, ma non per noi. Giocare e viverlo è estremamente formativo e emozionante. Quando prendi il pullman e ed i il traffico e la gente non riesci ad avere un’idea chiara di ciò che accade fuori. Prima di un derby è un sogno quasi inarrivabile segnare. Al derby senti la pressione, devi essere bravo a gestirla, ti forma a livello caratteriale".

Pubblicato il 25-05