Lazio, Zoff: "Allenare squadre costruite per altri non è facile, ma Sarri farà bene"

RASSEGNA STAMPA - Maurizio Sarri è stato indicato come il protagonista principale della stagione 2025-26 della Lazio, non solo per essere uno dei pochi nuovi (vecchi) volti, ma soprattutto perché la società ripone in lui grandi speranze. Con il blocco del mercato imposto dalla Covisoc, la Lazio è chiamata a ottenere risultati migliori senza aver potuto rinnovare la squadra, visto che, tolti i giocatori rientrati dai prestiti, Sarri non potrà contare su nuovi acquisti.
La situazione ricorda quella di Dino Zoff nell’estate del 1990, quando lui stesso divenne l’uomo copertina della Lazio, appena tornata in Serie A dopo anni difficili. Zoff, reduce dalla vittoria del Mondiale del 1982 e con alle spalle due anni da allenatore della Juventus, accettò di guidare i biancocelesti con grande umiltà. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Zoff ha raccontato di non aver mai pensato che il suo rapporto col club sarebbe durato così a lungo, e che, all’epoca, come probabilmente accade oggi a Sarri, era concentrato solo sul presente.
Quando gli è stato chiesto se si fosse sentito sotto pressione, Zoff ha risposto che la sua esperienza da portiere lo aveva abituato a grandi responsabilità, dove un singolo errore poteva compromettere l’intera squadra, quindi la pressione da allenatore non lo aveva mai spaventato. Su Sarri, Zoff ha detto che non crede che soffra la pressione, sottolineando che è un allenatore esperto e maturo, capace di affrontare la pressione che, secondo lui, entro certi limiti può essere anche positiva, e diventa pericolosa solo se non la si percepisce. Ha aggiunto che la pressione ha molte sfaccettature: lui stesso l’aveva provata sia all’inizio del suo percorso alla Lazio, quando tutti gli occhi erano puntati su di lui, sia in seguito, quando la squadra era tra le più forti in Europa e non si poteva sbagliare nulla, perché ogni dettaglio era decisivo.
Riguardo alla sfida di Sarri di ereditare una squadra costruita per Baroni, che ha una filosofia molto diversa, Zoff ha ricordato che anche lui era subentrato a stagione in corso a Zeman, con cui i tifosi si erano affezionati per il suo calcio spregiudicato. Cambiare tattica fu complicato perché il pubblico si era divertito molto con lo stile di Zeman, ma alla fine riuscì a riportare più equilibrio. Secondo Zoff, anche Sarri, pur con idee di gioco diverse rispetto a Baroni, gode della piena fiducia dei tifosi e non avrà difficoltà a imporre la propria filosofia.