Lazio, Lotito: "Voglio trasformare i sogni in realtà. Mercato? Vedremo le esigenze..." - VD

Il presidente biancoceleste ha parlato a margine dell'inaugurazione del Lazio Club Montecitorio. Tanti gli argomenti toccati.
10.01.2020 07:30 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: Dai nostri inviati Alessandro Zappulla e Daniele Rocca
Lazio, Lotito: "Voglio trasformare i sogni in realtà. Mercato? Vedremo le esigenze..." - VD

120 anni di Lazio. Compleanno storico, da celebrare e che entra di diritto nella storia del club più antico di Roma. La Lazio vola in campionato, si avvicina alla sfida con il Napoli di sabato prossimo con il pieno d’entusiasmo, vogliosa di centrare la decima vittoria consecutiva in campionato. L’euforia nell’ambiente è tangibile, amplificata dalla ricorrenza che cade in questa data storica. Guai però a far diventare l’entusiasmo un’arma a doppio taglio. I concetti che il presidente, Claudio Lotito, esprime ai media presenti all’inaugurazione del Lazio Club Montecitorio sono in linea con quelli già fatti intendere dal ds Tare. La linea della società è quella di procedere a passi ben cadenzati, senza fare voli pindarici. Lotito però è abile comunicatore, sa come dire le cose e quando gli si chiede quale sia il desiderio, il sogno, in un giorno così speciale, allora risponde: “Il mio sogno? Il mio sogno è trasformare i sogni in realtà, ora la gente ha riscoperto il sogno e vorrei che il sogno si trasformasse in realtà. Il sogno della squadra? Ritengo sia quello di trasformare le loro potenzialità e determinazione e voglia di esserci in risultati”.

Fa paura parlare di scudetto?Io non parlo di Scudetto, io parlo di risultati e i risultati vengono partita dopo partita, quindi tutto il resto sono chiacchere. Noi dobbiamo continuare con questo spirito di coesione, di sacrificio e grande determinazione. Così si possono raggiungere gli obiettivi qualsiasi essi siano, poi sarà la storia a dire se li abbiamo centrati o meno”.

Questo entusiasmo che regna nell’ambiente è uno sprone o può diventare un boomerang? “L’entusiasmo va gestito con il buonsenso, sicuramente è una spinta in più che mette nella condizione coloro che sono preposti a raggiungere gli obiettivi ad avere la responsabilità di raggiungerli, perché devono rappresentare gli interessi non solo personali, ma di tante persone che stanno appunto sognando. Se invece l’entusiasmo viene usato come appagamento e autocelebrazione, crea un abbassamento dell’attenzione e questo è negativo”. 

Milinkovic ha detto che la Lazio non ha paura di nulla….Io penso che Milinkovic abbia interpretato il mio pensiero ed è forse la massima espressione del mio pensiero, perché è un ragazzo che gioca divertendosi, ma con grande determinazione, così come tutta la squadra che è cosciente dei propri mezzi e si diverte giocando. Una squadra che vuole dimostrare che la Lazio esiste, cosa che è dal 1900, non a caso stiamo celebrando questo compleanno. Il nostro numero di matricola è del 1900, non come quello di altri che sono falliti varie volte e poi sono ricomparsi. Chi ha un ruolo nella Lazio lo interpreta con grande responsabilità e fa gioco di squadra per arrivare ai propri obiettivi. L’importante è la squadra, il calcio è uno sport di squadra, tutti si lavora per lo stesso scopo. Se l’humus mentale rimarrà questo, allora ci sono le condizioni per trasformare i sogni in realtà". 

Secondo il presidente Lotito, Juve e Inter devono temere la Lazio? “La Lazio non va temuta, ma rispettata per quello che fa, per quello che è in grado di fare e dimostrare. Il nostro simbolo è l’aquila che ha prerogative come la forza, la fierezza, l’orgoglio e la libertà di decidere il proprio destino. Noi dobbiamo essere arbitri del nostro destino sulla base del merito, della correttezza, della trasparenza. E oggi la Lazio esiste, nel senso che nessuno può influenzare il nostro operato, se non noi stessi”. 

Questo periodo la ripaga dopo le tante contestazioni? “Normalmente la comunicazione fatti che non corrispondo alla realtà, soprattutto in questo Paese. Vengono trasformate le cose positive in negative e viceversa. La Lazio - ed è oggettivo - nel luglio del 2004, era una società con i libri in tribunale, che fatturava 84 milioni, ne perdeva 86,5 e aveva 550 milioni di debiti. Nessuno si è voluto prendere la responsabilità di farsi carico di questa situazione, se non il sottoscritto e a distanza di 15 anni i fatti hanno dimostrato che avevo ragione io perché oggi la Lazio è una delle società più forti dal punto di vista strutturale, patrimoniale e da quello della continuità aziendale. Una società che ha cercato anche di coniugare i risultati sportivi e infatti dopo la Juve, la Lazio è il club più titolato degli ultimi anni. Questi sono fatti incontrovertibili. Io non devo dimostrare nulla, la storia dirà se avrò ragione o meno e la gente dovrà prenderne atto”.

La Lazio vivrà questo mercato da spettatrice? “Lo vivrà secondo quelle che sono le esigenze che si risconteranno a livello tecnico dalle persone preposte. Sorprese? Spero che siano i risultati…”

VIDEO - L'INTERVISTA A LOTITO

Pubblicato il 9/01 alle 16:10