Da 123 anni... Unica: tanti auguri Lazio!

09.01.2023 00:00 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Da 123 anni... Unica: tanti auguri Lazio!
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La mattina è fredda, è gennaio e da nord spira un vento pungente. Qualche nuvola macchia il cielo che è una tavola celeste puntata di bianco. Luigi Bigiarelli non ha ancora dimenticato il rumore delle armi, l'odore della morte, Adua. Ma sono passati quasi quattro anni e nel suo appartamento di Vicolo degli Osti, dal quale sente il rumore della fontana dei Quattro Fiumi, pensa che sia tempo d'andare avanti e di dar sfogo alle idee. È l'alba di un nuovo secolo, il XX, il '900 che sembra portar con sé promesse di progresso e speranze di benessere. Ci pensa da un po' Luigi, si macera al pensiero che lo sport sia esclusiva dei ricchi, della Roma cosiddetta bene. Vorrebbe che tutti potessero avere la possibilità di misurarsi con la propria passione, di testare le proprie capacità. E quell'idea che gli frulla in testa da qualche settimana, matura nella notte tra l'8 e il 9 gennaio 1900. Il sole sorge e illumina Roma, città indolente perché consapevole della propria unicità. Unicità, tema ricorrente. Luigi si veste in fretta, apre il portone del 15 di Vicolo degli Osti e corre verso Piazza della Libertà, punto di ritrovo con il fratello e gli amici. Il vento soffia, il cielo è una bandiera bianco e celeste. Il tram che passa su Ponte Regina Margherita fa un rumore acuto, sferraglia e s'annuncia. È il progresso. È il nuovo che avanza. Luigi parla ai suoi compagni, espone l'idea e mette in chiaro il progetto, una parola accende il cuore di tutti: Lazio. Nel cuore di Roma, mentre San Pietro rintocca e allunga la sua ombra rassicurante sui padri fondatori, sta nascendo Lei. Unica nel suo rivoluzionario essere rottura: lo sport per tutti, emerga il merito e non il privilegio. Unica perché porterà a Roma il gioco più amato e popolare. Il calcio. Unica perché sa con certezza quando e dove è nata e in Piazza della Libertà accoglie i suoi figli per un abbraccio che scalda nelle notti d'inverno. Unica perché sarà la sola a dire no a una fusione maldestra, che ha cancellato storie, sacrifici, sudore, vittorie, identità, simboli e colori. Unica perché nata pura e non per volere del palazzo. Unica perché sfida ribelle al pensiero unico e alla moda del branco. Unica come il suo simbolo che solca i cieli e si distingue dall'indistinta massa che, altera, guarda dall'alto. La Lazio è l'unica figlia di Roma. Dal quel 9 gennaio del 1900. Quando Luigi Bigiarelli, sotto un cielo celeste venato di bianco, si convinse che l'idea dovesse diventare un sogno d'amore che da 123 anni si tramanda di padre in figlio.