Lazio, Luis Alberto mai così Mago: numeri monstre, ora è il re degli assist

Ha già servito sette assist in campionato, otto in stagione, due anni fa - a questo punto della stagione - era fermo a sei. Ora è di nuovo trascinatore.
04.11.2019 12:45 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Luis Alberto mai così Mago: numeri monstre, ora è il re degli assist

Mago è chi il Mago fa. Parafrasando Forrest Gump si può descrivere il mondo di Luis Alberto. A San Siro ha dispensato calcio, s’è esaltato, ha diretto l’orchestra alla Scala del calcio. Lo chiamavano Mago, s’era perso, ora è tornato a regalare magie. Va all’inferno e ritorna, sempre con la bacchetta in mano, nemmeno fosse l’insegnante di trasfigurazione di Hogwarts: trasforma palloni anonimi in assist d’oro per i compagni. Sa riprendersi, sa rispondere alle difficoltà. Lo sta facendo quest’anno, dopo l’annata passata, quella che doveva essere della consacrazione e che invece - causa tanti problemi fisici - fu d’involuzione. Nella stagione 17-18, s’impose dopo la prima in biancoceleste d’enormi difficoltà, tanto da spingerlo a chiedere l’addio e addirittura a pensare all’addio al calcio. C’hanno creduto Tare e soprattutto Inzaghi, l’ha aspettato e rilanciato, Luis da San José del Valle ha risposto alle stimolazioni, s’è distinto per il carattere con il quale ha saputo lasciarsi alle spalle le difficoltà. L’aveva detto, si sentiva meglio, sapeva che questo poteva davvero essere il suo anno, quello del rilancio e dell’affermazione definitiva. Contro il Milan ha coronato il suo momento di grazia, nell’ultima settimana ha sfornato una prestazione migliore dell’altra. Fiorentina, Torino e Milan affondate, con la regia di un 10 unico nel suo genere. Luis Alberto è mezzala di fantasia, fatica quando c’è da interdire, ma dategli palla e vi farà impazzire. Inzaghi l’ha reinventato in mezzo al campo, s’era imposto da trequartista, poi nuove soluzioni per dar spazio allo scalpitante Correa. Luis s’è rimesso in gioco, sta vincendo la scommessa. Era stato criticato, era entrato nel mirino dei tifosi per le sue dichiarazioni d'amore al Siviglia, per gli screzi con Lotito, poi è arrivato il campo e tutto è svanito. 

NUMERI DA MAGO - Contro il Milan è stata forse la sua miglior esibizione da quando veste la maglia della Lazio, un continuo di giocate raffinate e intelligenti, inebrianti ed essenziali. Ha messo in porta Immobile, Correa e poi ancora il Tucu per il gol vittoria. Giocate d’autore, vede spazi dove non ce ne sono lo spagnolo, vede autostrade dove gli altri immaginano solo sentieri. Citando Boskov. La palla per Corra, l’assist per l’1-2, con un no-look da campione, ha mandato in visibilio la Lazio, le ha regalato il pass per sbancare San Siro in campionato dopo 30 anni. È diventato il re degli assist del campionato, ne ha dispensati già sette, punta a bruciare il record di 11 con cui chiuse la stagione 2017-2018. All’epoca, all’undicesima giornata, era fermo a quota cinque. Aveva segnato tre gol, vero, ma nel nuovo ruolo arriva meno in porta rispetto a quando agiva da trequartista. Sono otto gli assist considerando l’Europa League, senza contare le azioni da gol propiziate come quella del raddoppio a Firenze, quella del 4-0 contro il Toro, quello del vantaggio di Immobile contro i rossoneri. In Europa solo De Bruyne ha fatto meglio con nove assist. Poi tutti alle spalle  Gioca sul velluto Luis Alberto, s’è rimesso il cappello da Mago, lo scorso anno a questo punto della stagione era la casella degli assist segnava ancora il numero zero. Uno scarto che dà l’idea di quanto il 10 sia diverso, nella testa e nelle gambe. Mai così bene Luis, con 61.9 passaggi a partita e con una precisione di passaggio dell’86.7%. Non solo. Sono 2.7 i passaggi chiave a partita. Numeri mostruosi, di un giocatore che può cambiare volto alla Lazio e spingerla in Champions. Un Mago, del resto, può ogni cosa.

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