Lazio | Dal Chelsea al Sinigaglia: l’incrocio del destino tra Sarri e Fabregas

RASSEGNA STAMPA - Chiamatelo pure scherzo del destino. La nuova stagione della Lazio si apre proprio contro il Como di Cesc Fabregas, squadra di cui a metà giugno, quando ancora il calendario non era stato sorteggiato, Sarri aveva parlato più che bene: "Attenzione, ha speso tanto e il prossimo anno punterà all’Europa". Una previsione che oggi suona come un segno. Domenica, al Sinigaglia, l’incrocio sarà realtà: Como trasformato da ben 13 innesti, Lazio con soli quattro volti diversi rispetto alla grande vittoria di ottobre targata Baroni.
Fabregas è partito presto, non si è mai fermato e ora, a 38 anni, sta cercando di diventare un grande allenatore. Ha curiosità, inquietudine, fame di calcio. Accostato più volte a club di prestigio, ha scelto di restare al Como, costruendo passo dopo passo il suo percorso. Sarri non ha dubbi: "Ha un’intelligenza unica, è innamorato del calcio. Diventerà presto un tecnico da top club europeo".
Il legame tra i due, ricorda Il Messaggero, nasce al Chelsea, nel 2018. All’inizio sembrava amore calcistico: "Con Sarri tocco 100 palloni a partita, il gioco passa da me o Jorginho", raccontava entusiasta Fabregas. Ma la realtà fu diversa: appena 16 presenze stagionali e l’addio a gennaio, attratto dal Monaco. "Volevo giocare sempre, non solo coppe minori. Sarri è bravo, ma ha convinzioni ferree e non cambia idea", dirà in seguito lo spagnolo.
Tra le curiosità di quell’epoca anche la sua famosa regola: allenamenti alle 15, perché “scientificamente l’orario migliore per il corpo”. Una scelta che non piaceva a chi aveva famiglia, come Cesc. Adesso, a distanza di anni, maestro e allievo tornano faccia a faccia. La Lazio si è allenata alle 18: chissà se, a 66 anni, Sarri avrà ancora ragione.