Lazio, Marchegiani: "La squadra vive una fase altalenante. Tra Svilar e Provedel..."

16.09.2025 11:15 di  Chiara Scatena  Twitter:    vedi letture
Lazio, Marchegiani: "La squadra vive una fase altalenante. Tra Svilar e Provedel..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

RASSEGNA STAMPA - Il portiere più vincente e presente della storia della Lazio, Luca Marchegiani, oggi volto di Sky e opinionista tra i più apprezzati, ha analizzato al Corriere della Sera il momento biancoceleste alla vigilia del derby. Da protagonista del tricolore del 2000 e della Supercoppa Europea del 1999, l’ex numero uno non nasconde le difficoltà della squadra "La Lazio vive una fase altalenante. A Como l’avversario mi ha impressionato per qualità, ma le altre due gare erano alla portata. Col Sassuolo sono mancate soluzioni, ritmo, qualità. Mi sembra che i biancocelesti abbiano perso un po’ di spensieratezza. Il derby può essere davvero significativo".

CRITICITÀ - Per Marchegiani le criticità principali sono in attacco, spiegando che dal suo punto di vista non ci sono molte soluzioni offensive, la squadra tira poco e non dà la sensazione di essere pericolosa. A centrocampo, poi, mancano doti offensive e non ci sono bomber di prima fascia. Il collettivo deve crescere, avere più convinzione: "Credo che inconsciamente pesi la delusione per il mercato bloccato". Sarri, comunque, può portare avanti un campionato di livello.

SUL DERBY - Domenica si gioca la stracittadina e un pensiero è andato, naturalmente, anche a Svilar e Provedel: "Sono bravi entrambi. Svilar per rendimento è stato il migliore della Serie A, Provedel viene da una stagione complicata ma resta un portiere di livello". Secondo l’ex portiere, la sfida sarà equilibrata perché entrambe le squadre rischiano allo stesso modo: "La Lazio è indietro in classifica, ma anche la Roma non vive un ambiente sereno e fatica a creare". 

RICORDI - Marchegiani ricorda infine anche le sue emozioni: "Chi gioca il primo derby spesso lo vive meglio, con un po’ di incoscienza. Io me lo sono goduto di più le prime volte. Il mio ricordo più bello è il marzo 1994, quando vincemmo 1-0 e parai un rigore a Giannini".