Protti ricorda: "Chiesi la 10 al Bari, poi alla Lazio e quindi..."

RASSEGNA STAMPA - L'ex calciatore Igor Protti, che ha vestito le maglie di Bari, Lazio, Napoli e Livorno, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Repubblica in cui ha parlato poco di campo e tanto di vita privata. Infatti, da pochi mesi ha scoperto di dover combattere contro il cancro: "Gioco una partita infame contro la malattia che sto perdendo 3-0", così aveva rivelato ieri a Il Tirreno.
Protti è resiliente, combatte con tutta la forza che può e si gode l'affetto della gente: "Quelle sono anime. Ci vogliamo tutto il bene del mondo. Venerdì, quando lo stadio “Picchi” ha cantato il mio nome, ho pianto. Avevo la chemio attaccata al corpo e ho pianto. Non mi sono mai vergognato delle mie lacrime. In quelle di venerdì c’erano gioia, nostalgia e paura che fosse l’ultima volta. Ho tanta paura. Dopo la botta di adrenalina, il crollo è sempre in
agguato".
Poi, tornando più su racconti di campo e ricordi di calcio giocato: "Da ragazzino, il mio idolo era Rivera. Nel ’95 chiesi la 10 al Bari, poi alla Lazio e quindi al Napoli, dove naturalmente non potevo neanche pensare di avvicinarmi a Diego, nessuno al mondo poteva farlo. Una cosa simile è anche imbarazzante, però spero che quella maglia incredibile, poi ritirata, sia stata almeno un po’ contenta di essere indossata da me".
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