Lazio, Pereira: "A Roma per Inzaghi e Tare. Prima di arrivare ho scritto a Leiva. E sul futuro..."

14.05.2021 08:00 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Traduzioni di Saverio Cucina e Raoni Pereira
Lazio, Pereira: "A Roma per Inzaghi e Tare. Prima di arrivare ho scritto a Leiva. E sul futuro..."

Su TNT Sports è stata pubblicata l'intervista completa ad Andreas Pereira dopo la parte resa nota qualche giorno fa. Il brasiliano ha iniziato col parlare del momento attuale e del rapporto con Simone Inzaghi: "È molto importante per me questo momento, l’inizio è stato difficile adattarmi viste le differenze tra la serie A e il campionato inglese, adattarmi anche a quello che il mister voleva da me, al suo modo di gioco. Infatti mi parla spesso, mi dice che mi ha portato qui perché lui e il ds mi volevano nella sua squadra e per ciò mi dovevo adattare al suo stile di gioco come gli altri calciatori arrivati prima di me hanno fatto. Mi ha aiutato tantissimo, ora sto trovando il mio spazio sempre di più, entrando in partita verso la fine per aiutare la squadra e sono sempre disposto a dare il massimo. Mancano tre partite e spero che possiamo continuare a rendere felici non solo il mister ma anche i tifosi, il direttore e i compagni e concludere bene il campionato".

I MOMENTI PIÙ BELLI - Il calciatore di proprietà del Manchester United ha proseguito raccontando il momento più bello vissuto in biancoceleste: "È stato nella mia prima partita da titolare, ho segnato il mio primo gol, ero appena arrivato e questo mi ha reso molto felice. Ho sentito un’altra bellissima sensazione nella partita contro la Roma, non pensavo che il derby fosse così importante, il mister e i compagni mi hanno spiegato bene e anche i tifosi mi hanno mandato messaggi prima del derby, ho sentito la pressione e ho capito l’importanza del derby della capitale. Alla fine non ho giocato la partita ma abbiamo vinto 3 a 0 ed è stata una cosa molto speciale da poter vivere da vicino".

FUTURO AL SANTOS - Poi, sul futuro: “Ho già detto espressamente che mi sento un “santista”. Quando terminerà la mia parentesi in Europa la mia prima opzione sarà sempre il Santos. Non importa in che modo, ma per me in Brasile c'è solo una squadra, il Santos. È il mio sogno concludere la mia carriera lì. Ho già parlato con il presidente, mi hanno già parlato e mi hanno rasserenato in questo. Vediamo quindi cosa succederà nei prossimi anni, ma mi piacerebbe molto finire che questo accadesse. Anche solo tornare al Santos sarebbe un immenso orgoglio".

IL RAPPORTO COI BRASILIANI - Infine, Andreas ha sottolineato le differenze tra calcio italiano e inglese, per poi soffermarsi sul rapporto con gli altri brasiliani della Lazio: "Il calcio italiano è più tattico, quello inglese più dinamico. Agli occhi dei tifosi magari il calcio italiano può sembrare più monotono ma non è così: è molto più difficile da giocare e quando sei in campo la tensione è più alta. All'inizio mi sono fatto aiutare dai compagni e dal mister in allenamento perché ero abituato a partire subito forte andando avanti, ma poi ho capito che in Italia non si fa così. Con Lucas (Leiva) mi sono trovato subito benissimo, anzi già lo conoscevo dai tempi del Liverpool ma non avevamo mai legato. Quando ho saputo di dover venire alla Lazio gli ho subito scritto e lui mi ha tranquillizzato raccontandomi come si sta qui. Oggi sono molto legato a lui e a Reina che sono i più esperti e hanno più pazienza per ascoltare i giovani".

Lazio - Torino, l'Avv. Gentile: "Eravamo ottimisti, attendiamo le motivazioni"

Roma, striscione dei tifosi in vista del derby: "Sabato piateli a calci" - FOTO

TORNA ALLA HOMEPAGE