"Calmi, per i clacson c'è tempo..."

«Salutate la capolista». La Lazio non si ferma più. E i tifosi volano e sognano allo stesso tempo. Entusiasmo pazzesco nell’ambiente biancoceleste, quasi fuori dall’ordinario, come è giusto che sia, ma è bandita la parola scudetto. Scaramanzia o presa di coscienza, fate voi, ma nessuno nomina quella parola. Mai. Nemmeno per sbaglio. Strano ma vero, i tifosi festeggiano e ragionano come la squadra di Reja: gara dopo gara. «Abbiamo battuto il Palermo, ottenuta una vittoria preziosa e fondamentale. Che bello, ora c’è la Roma». Punto e basta. E’ il leitmotiv dei messaggi dei sostenitori di fede laziale. «Che squadra e che giocatori, altra grande vittoria. Altra prestazione di livello». In radio, via diretta e tramite sms, ma anche nei blog e nei forum via internet. Un’esaltazione moderata, si direbbe, anche perché «chi se l’aspettava un inizio di stagione di questo tenore?». La spiegazione è semplice e quasi naturale: «Semo dei signori e gente che capisce de pallone. Abbiamo vinto ancora, la quinta vittoria de fila, semo primi e allora? Siamo calmi perché non è successo nulla, per ora. Qualcun altro al posto nostro, seppur alla nona giornata, sarebbe sceso per strada e clacsonato per tutta la sera. Ma loro c’hanno er bruco e noi Olimpia, la nostra aquila che spero tanto de vede al derby».
Persino all’areoporto, prima a Palermo e poi a Fiumicino, pochi tifosi. Un entusiasmo contenuto e quasi disincantato. Il canto più gettonato è «salutate la capolista», cantato a squarciagola da una ventina di supporter biancocelesti a Punta Raisi, di rientro dalla trasferta di Palermo. Anche nella capitale stessa situazione, con una telecamera Rai in posizione, quasi ad aspettarsi l’invasione dei tifosi laziali. Che c’erano, ma erano davvero pochi. Un atteggiamento che non deve essere frainteso, come il poco avvicinamento nei confronti di Zarate e compagni, ma l’esatto contrario. La gente di fede laziale vuole godersi questo momento, pezzetto per pezzetto. A poco a poco, senza voler strafare e mantenendo sì un allegria e una gioia sfrenata, ma restando umili e concentrati. «Sto godendo come pochi, ma per me adesso va bene così. E’ un periodo fantastico, una squadra strepitosa. Ma c’ha ragione mister Reja, ce mancano ancora diciotto punti alla salvezza: annamo avanti così. Ora c’è la Roma, peccato solo che non ce sta Totti perché così diventa una partita impegnativa e dura da vince…», spiegava ieri in diretta a Radio 6 un tifoso della Lazio in modo accalorato.
Moderazione per il primato in classifica, entusiasmo sfrenato per i giocatori. «André Dias me sembrava Stam anzi è più forte, ma avete visto che intervento su Maccarone?», scrivevano alcuni tifosi su Laziocity. Ma domenica c’è il derby e l’occasione è ghiotta. C’è chi dice «Sfonnamoli» e chi pensa sia una «partitaccia».