Lazio - Lecce, Rossi: "Attenzione a Liverani. Rimpiango il calcio dei Cragnotti". E la squalifica...

All'Olimpico non ci vado più. I tifosi romanisti ormai mi identificano come allenatore della Lazio. E domenica poi non vivrei la partita serenamente".
06.11.2019 11:50 di  Francesco Mattogno  Twitter:    vedi letture
Lazio - Lecce, Rossi: "Attenzione a Liverani. Rimpiango il calcio dei Cragnotti". E la squalifica...
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© foto di Federico Gaetano

È un Delio Rossi a tutto tondo quello comparso sulle pagine del Quotidiano di Puglia questa mattina. Da Lazio - Lecce di domenica, sfida tra due delle sue ex squadre più importanti in carriera, alle vicende di Calciopoli e della sua squalifica. Intrecci di cui ha parlato partendo proprio dal match della prossima giornata (10 novembre ore 15:00 ndr): “Allo stadio Olimpico non ci vado più. I tifosi romanisti ormai mi identificano come allenatore della Lazio. E domenica poi non vivrei la partita serenamente”. Le sue due ex lo metterebbero in una posizione complicata: Io tifo per le squadre che ho allenato ma da sempre, per un fatto culturale, sto dalla parte del più debole. Sulla carta non ci dovrebbe essere partita, il divario dei valori in campo è pari ai costi delle due formazioni. Ma il bello del calcio è proprio in ciò che può comunque accadere. Sarà un Davide contro Golia” - e attenzione a questo Lecce - “Ma la squadra di Liverani la parte di Golia l’ha già interpretata con successo contro Milan e Juventus (due pareggi ndr). A proposito di Liverani, Rossi è stato suo allenatore prima in biancoceleste e poi in Sicilia: “Giocatore e uomo straordinario, gran capitano. Andò via, destinazione Fiorentina, e lo rivolli poi a Palermo, dove il capitano era Miccoli ma Fabio era autentico leader dello spogliatoio”.

LA SUA LAZIO - “Lotito si era appena affacciato sulla scena del calcio nazionale. Veniva da un altro mondo, lontano da quello del pallone. Quella Lazio era sull’orlo del fallimento. Con me puntava su un allenatore che non aveva ancora un pedigree. Cogliemmo risultati importanti con giocatori giovani, dovevamo colmare in un certo modo le lacune con le quali ci si misurava”. Poi anche la vicenda Calciopoli e la sua squalifica: Era il tempo della trattativa con il Lecce per Ledesma. Tutta spazzatura. L’anno dopo vincemmo la Coppa Italia. E la Lazio di oggi?: “Sono altri tempi, è un altro calcio, che mi fa rimpiangere la dimensione umana di quegli anni del calcio dei Moratti, dei Rizzoli, dei Cragnotti, dei Viola, dei Sensi, dei grandi presidenti italiani. Oggi conta la dimensione dei fatturati. Lotito oggi è uno che può permettersi di rifiutare cento milioni per un giocatore. È una grande Lazio. Da terzo, quarto posto. Se dà sempre il massimo. Ma Rossi chiude rinnovando la fiducia nel Lecce per domenica, squadra ostica alla quale Inzaghi e i suoi dovranno portare rispetto: “È un Lecce che può farcela, deve restare attaccato al carro davanti. Contro la Lazio ci vuole tanta attenzione. Guai a distrarsi”.

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