RIVIVI LA DIRETTA - Atalanta, Gomez: "Guardo la Coppa Italia e vorrei abbracciarla. Aspettiamo domani"

14.05.2019 19:05 di  Mirko Borghesi  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato Mirko Borghesi - Lalaziosiamonoi.it
RIVIVI LA DIRETTA - Atalanta, Gomez: "Guardo la Coppa Italia e vorrei abbracciarla. Aspettiamo domani"
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Atalanta - Lazio, conferenza di vigilia. Alle 19.00 si sono seduti in sala stampa allo Stadio Olimpico sia Gasperini che il Papu Gomez. Di seguito il live scritto delle parole del numero 10 bergamasco (Premi F5 per aggiornare dal PC, reload da mobile).

Cosa rappresenta questa finale?

"Per l'Atalanta rappresenta moltissimo questa finale. Sono tanti anni che questa società è senza trofei e senza finali. Penso che questa possa essere una sfida straordinaria per la storia del club. Io non ho avuto ancora opportunità di alzare trofei in Italia e farlo con uno dei club più importanti sarebbe magnifico".

Il percorso del Papu in Italia

"Nel tempo c'è stato un'evoluzione importante all'Atalanta. Dalla società alla mentalità, cambiata in modo importante dall'allenatore Gasperini. Lui ci ha fatto passare dal pensare alla salvezza a pensare a traguardi più importanti. L'Atalanta è una delle migliori società importante, ma forse senza Gasperini non sarebbe cambiato nulla"

Nel caso di vittoria o centrare la Champions cosa fare

"Balleremo sicuramente la Papu Dance"

Perché guardi così tanto la Coppa?

"La guardo perché vorrei abbracciarla, ma non posso. Aspettiamo domani".

Pressione sul tridente offensivo?

"No, pressione no. Noi tre lì davanti siamo solo i finalizzatori della squadra. Siamo i più esperti. Ilicic e Zapata hanno anche loro una carriera in Italia. Al contrario ci divertiamo tantissimo, anche durante gli allenamenti. È un piacere giocare con loro".

Due anni che si è parlato di Gomez alla Lazio, che effetto fa ora sfidarla?

"Non mi fa nessun effetto. So' che c'è stato un interessamento, ma io ho sempre manifestato la mia convinzione di restare a Bergamo. Se l'Atalanta continuava a giocare per traguardi come almeno l'Europa League sarei restato. Quindi non c'è molto da dire".

L'accentramento di posizione

"Beh, diciamo che io sono nato trequartista. Dopo piano piano il calcio è cambiato. Dal 4-3-3 all'inserimento di nuovi moduli sono arrivate nuove posizioni. Con la partenza di Cristante non trovavamo un giocatore lì e allora abbiamo provato. La cosa è andata benissimo e io ci ho preso gusto piano piano".

Le emozioni da simbolo e bandiera dell'Atalanta

"Diciamo che io sono da cinque anni a Bergamo. Non mi posso considerare una bandiera, come De Rossi, per fare un esempio. Sono importante per la squadra, per i compagni, per quello che rappresento. In queste stagioni siamo cresciuti tutti insieme. Questo mi rende orgoglioso. È bello aver raggiunto tanti obiettivi. Portare questa allegria a tutto il popolo bergamasco ci rende felici".