Lazio, le troppe ammonizioni sono un problema: l'obiettivo è invertire il trend

RASSEGNA STAMPA - Una dopo l’altra, le ammonizioni continuano ad accumularsi. La Lazio si conferma tra le squadre più sanzionate della Serie A, un primato preoccupante che si ripete ormai da diverse stagioni. Negli ultimi cinque campionati, i biancocelesti sono stati i più ammoniti in tre occasioni: 97 cartellini gialli nel 2020-21 con Inzaghi, 95 nel 2023-24, e 86 lo scorso anno con Baroni. Numeri che evidenziano una tendenza radicata.
Non si tratta più di singoli episodi, ma di un’abitudine consolidata. Sarri dovrà intervenire, anche perché il centrocampo attuale – con giocatori come Rovella e Guendouzi – ha caratteristiche più fisiche rispetto al passato. L’ex Monza, in particolare, ha ricevuto molti gialli per interventi impulsivi, spesso dovuti alla troppa foga.
Ma non sono solo i falli a pesare. Tante ammonizioni derivano da proteste e atteggiamenti polemici. Una sensazione costante di sentirsi penalizzati dai fischi arbitrali alimenta un clima teso. Emblematico il caso dell’amichevole contro l’Avellino: alla prima decisione controversa, sono partite proteste plateali e gesti evitabili. In un match ufficiale, sarebbero piovuti i cartellini.
Per questo, la società ha deciso di agire anche sul piano organizzativo, inserendo Riccardo Pinzani, ex arbitro, nello staff. Il suo compito sarà quello di fare da ponte tra squadra e arbitri, ma anche di aiutare i giocatori a gestire meglio emozioni e situazioni critiche.
Eppure, migliorare è possibile. Lo dimostrano le prime due stagioni di Sarri alla Lazio, chiuse con numeri molto più contenuti: 79 ammonizioni nel 2021-22, 85 nel 2022-23. Nessun record negativo, grazie a un’identità di gioco più chiara e una maggiore tranquillità nei momenti complicati. Ora serve tornare su quella strada: meno cartellini, più autocontrollo.