Scudetto 1915, ecco perché il 23 Maggio 1915 la Lazio fu Campione del Centro-Sud

23.05.2022 17:30 di  Jessica Reatini  Twitter:    vedi letture
Scudetto 1915, ecco perché il 23 Maggio 1915 la Lazio fu Campione del Centro-Sud
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Come è noto il Campionato di Prima Categoria 1914/15 fu fortemente condizionato da eventi extracalcistici e tramandato ai posteri con numerose forzature, inesattezze ed omissioni, specialmente avuto riguardo alla relativa (presunta) assegnazione d’ufficio ed alla fase centro-meridionale dello stesso.

Il 22 Maggio 1915, infatti, l’allora Federazione Italiana Giuoco Calcio si riunì d’urgenza a seguito della “Mobilitazione Generale” indetta dal Governo Italiano: in tale circostanza, stante l’imminente entrata in guerra della nazione, il Comitato Direttivo della Federcalcio deliberò di “sospendere ogni match di campionato, dandone avviso ai clubs interessati”, il relativo comunicato fu per l’effetto reso noto il 23 Maggio 1915 e pedissequamente pubblicato sui maggiori quotidiani dell’epoca, quali, tra gli altri, “Il Messaggero” del 24 Maggio 1915 e “La Tribuna” del 25 Maggio 1915. 

Il Messaggero del 24 Maggio 1915

La Tribuna del 25 Maggio 1915

PREMESSA

L’insorgenza della Prima Guerra Mondiale non permise la definizione sul campo del Campionato di Prima Categoria 1914/15, cosi come è assai verosimile che il secondo dopoguerra impose a tutta l’Italia, compresa quella calcistica, di volgere lo sguardo solo verso il futuro per risorgere dalle ceneri del duplice conflitto mondiale, distogliendolo da ogni altra questione legata ad un passato complesso, sofferto e nebuloso.

Su tali presupposti per decenni è stata tramandata una versione assolutamente parziale, forzata ed artefatta del Campionato 1914/15, che la maggior parte della storiografia calcistica nazionale ha fatto propria del tutto acriticamente e senza alcun approfondimento sui resoconti dell’epoca.

CAMPIONATO CENTRO-SUD 1914/15

Come riportò “Il Messaggero” del 31 Luglio 1914, prima che iniziasse la stagione agonistica 1914/15, le società calcistiche romane si riunirono per sollevare vibranti contestazioni all’Assemblea della Federcalcio del 2 Agosto 1914, a cui si rivolsero onde protestare per “l’abbandono in cui furono lasciate le società centrali e meridionali”, ottenere che “le date dei giorni siano stabilite in modo che il campionato settentrionale e quello centrale-meridionale abbiano termine contemporaneamente” e chiedere l’approvazione di modifiche regolamentari affinché “alle semifinali e alle finali debbono essere ammesse le due prime squadre classificate”.

Il Messaggero del 31 Luglio 1914

Ciò nonostante il Campionato di Prima Categoria 1914/15 fu disciplinato dal “Nuovo Regolamento Ufficiale” pubblicato sul Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914, senza affatto assecondare le richieste delle società capitoline, laddove il combinato disposto dagliarticoli 3, 8, 14 e 15 espressamente stabilì che “Per lo svolgimento dei Campionati l’Italia è divisa in quattro Sezioni” (aree geografiche interregionali), che la squadra Campione Centro-Meridionale sarebbe stata sancita dalla “Finale” tra la primatista dell’Italia Centrale e la primatista dell’Italia Meridionale/Insulare e che la squadra Campione d’Italia sarebbe stata proclamata dalla “Finalissima Nazionale” tra la vincente di tale sfida e la primatista settentrionale.

Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914

Come attestò il Bollettino Federale del 15 Novembre 1914, invero, le richieste delle società calcistiche romane furono accolte soltanto in itinere, sicché con delibera federale del 7 Novembre 1914:

• al Girone Finale Centrale furono ammesse le prime due classificate del Girone Toscano e le prime due classificate del Girone Laziale, probabilmente anche per ovviare alle impreviste defezioni delle squadre marchigiane, umbre ed abruzzesi;

• per la prima volta fu prevista la conclusione contestuale del Campionato Settentrionale e del Campionato Centro-Meridionale/Insulare e venne stabilita la data del 23 Maggio 1915 per proclamare le rispettive vincitrici, nonché finaliste nazionali designate ai sensi dell’articolo 15 del “Nuovo Regolamento Ufficiale” onde contendersi il titolo di squadra “Campione d’Italia”.

Bollettino Federale del 15 Novembre 1914

L’inizio del Girone Finale dell’Italia Centrale fu ufficializzato dal Comunicato della Figc pubblicato sul “Bollettino Federale” del 30 Marzo 1915, con cui fu stabilita la decorrenza dell’11 Aprile 1915 per la disputa delle sfide all’italiana tra le quattro squadre qualificatesi dalle eliminatorie laziali e toscane e risultarono ammesse a tale fase finale del Campionato di Prima Categoria il Roman, la Lazio, il Pisa ed il Lucca.

Bollettino Federale del 30 Marzo 1915

La domenica precedente l’entrata in guerra dell’Italia, il 16 Maggio 1915, era in programma al campo della “Rondinella” l’ultima gara del Girone Finale Centrale, Lazio-Lucca, ma a causa del forfait ufficializzato dalla squadra toscana (peraltro ultima in classifica a zero punti) i biancazzurri vinsero il match per 2-0 a tavolino: la decisione del Lucca di ritirarsi dal Campionato dell’Italia Centrale, rinununciando a disputare gli ultimi due match contro le squadre romane, fu adottata dal “Comitato Direttivo” lucchese nella propria ultima seduta pre-bellica dell’Aprile 1915 e pubblicato nella sua versione integrale ed ufficiale da “L’Italia Sportiva” del 17 Maggio 1915.

L’Italia Sportiva del 17 Maggio 1915

Nel Girone Finale dell’Italia Centrale, la Lazio, dopo l’iniziale sconfitta subita nella partita d’andata contro il Pisa (0-4), collezionò tre vittorie consecutive fondamentali contro Roman (2-1), Lucca (2-1) e Pisa (4-2), finché la penultima giornata vide in programma il derby di ritorno Lazio-Roman, ormai decisivo per la conquista del titolo di Campione dell’Italia Centrale, che i biancazzurri stravinsero per 5-1 ed ebbe il seguente gran risalto sul quotidiano romano “L’Italia Sportiva” del 10 maggio 1915:

“L’undici che aveva perduto una prima battaglia, con la perdita del titolo di campione laziale, non volle perdere la seconda; ed oggi oramai si fregia del titolo di campione dell’Italia centrale. Domani concorrerà con buona probabilità di vittoria al titolo per tutta l’Italia peninsulare e, vincendo, noi abbiamo la certezza che oggi come oggi si ripresenta, la Lazio dimostrerà validamente il suo buon diritto all’onore di competere assieme alle più forti squadre dell’Alta Italia per il primato assoluto nel campionato”.

L’Italia Sportiva del 10 Maggio 1915

Come riportato da “L’Italia Sportiva” del 17 Maggio 1915, la Lazio si laureò ufficialmente Campione dell’Italia Centrale, avendo superato con successo le precedenti eliminatorie regionali, avendo concluso al primo posto il Girone Finale Centrale il 16 Maggio 1915 ed essendo riuscita a sopravanzare nell’ordine il Pisa, il Roman ed il Lucca.

L’Italia Sportiva del 17 Maggio 1915

A differenza di quanto avvenne nel settentrione e nel meridione, nella stagione calcistica 1914/15 il Campionato dell’Italia Centrale fu l’unico in cui si definirono tutte le gare in programma come da calendario, ivi compresa Pisa-Roman dell’ultima giornata (vinta dai nerazzurri per 2-0 a tavolino, come riportò “L’Italia Sportiva” del 17 Maggio 1915, a seguito del forfait dei romanisti oramai demotivati dalla decisiva sconfitta nel derby), determinando secondo regolamento la seguente classifica finale:

Classifica Finale dell’Italia Centrale

La mancata iscrizione delle squadre insulari al Campionato di Prima Categoria 1914/15, frattanto, aveva costretto la Federcalcio ad avvalersi dell’articolo 18 del “Nuovo Regolamento Ufficiale” pubblicato sul Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914, che prevedeva espressamente la possibilità di “ricorrere ad opportuni abbinamenti di regioni”, con la conseguenza che il Campionato Meridionale assorbì formalmente il Campionato Insulare.
 

Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914

Rispetto alle previsioni originarie, inoltre, al Campionato Meridionale si iscrissero solamente l’Internazionale Napoli ed il Naples, ma il “Bollettino Federale” del 15 Marzo 1915 ufficializzò che nelle more tale campionato fu sospeso dalla “Presidenza Federale” per problemi di gestione.

Bollettino Federale del 15 Marzo 1915

Per ragioni organizzative l’Internazionale Napoli ed il Naples rinviarono più volte le loro sfide (andata e ritorno), finché il Comitato Regionale Campano, come riportato dal “Bollettino Federale” del 15 Aprile 1915, decise di calendarizzarne la disputa il 18 Aprile 1915 ed il 25 Aprile 1915 (senza confermarne espressamente la valenza nazionale).

Bollettino Federale del 15 Aprile 1915

Le partite del 18 Aprile 1915 e del 25 aprile 1915 (Internazionale Napoli-Naples 4-1 e Naples-Internazionale Napoli 1-1), tuttavia,furono annullate a causa dell’acclarata irregolarità di tesseramento dei giocatori Filippo Pellizzoni e Jean Steigher (schierati dell’Internazionale Napoli), come attestato dal “Bollettino Federale” del 30 Aprile 1915 e da “L’Italia Sportiva” del 3 Maggio 1915.

Bollettino Federale del 30 Aprile 1915 (ultimo pubblicato a causa della guerra)

L’Italia Sportiva del 3 Maggio 1915

Le nuove gare furono riprogrammate dal Comitato Regionale Campano ed ebbero effettivamente luogo il 16 Maggio 1915 ed il 23 Maggio 1915, ma soltanto la sfida di andata in cui prevalse l’Internazionale Napoli per 3-0 ebbe i requisiti dell’omologabilità, seppur senza la sua iniziale valenza nazionale, tant’è che i quotidiani campani dell’epoca non fecero alcun rimando all’ambìto titolo di Campione del Centro-Sud e/o alla successiva Finalissima Nazionale e “Il Mattino” del 18-19 Maggio 1915 sottolineò addirittura lo scarso interesse destato dal confronto partenopeo.

Il Mattino del 18-19 Maggio 1915

Non risultano affatto condivisibili le tesi di altri storici, pertanto, secondo le quali il 23 Maggio 1915 si ridisputò con “efficacia federale” il match di ritorno Naples-Internazionale Napoli, vinto dal primo per 4-1, la cui valenza calcistica meramente “locale” risulta oggettivamente desumibile già per tabulas. 

Non v’è chi non veda, infatti, come qualsivoglia incontro disputatosi a “sospensione bellica già adottata” non possa aver avuto alcuna ufficialità ed alcuna omologazione, considerato, a tal riprova, che nemmeno una fonte dell’epoca fece riferimento ad un’eventuale e successiva fase centro-meridionale e/o ad un’ipotetica gara di spareggio tra l’Internazionale Napoli ed ilNaples.

Secondo “Il Roma” del 17 Maggio 1915 (che confermò l’annullamento di entrambe le prime gare partenopee), invero, già la ripetizione della sfida del 16 Maggio 1915 valse solo per il titolo di Campione Campano e comunque l’Internazionale Napoli, a causa del precedente ricorso del Naples, scese in campo essendo ancora “sub iudice” innanzi gli organi federali.

Il Roma del 17 Maggio 1915

La circostanza che l’Internazionale Napoli fosse ancora “sub iudice” al momento della ridisputa del 16 Maggio 1915, altresì, risulta pienamente suffragata da quanto normato dall’articolo 25 del “Nuovo Regolamento Ufficiale” pubblicato sul Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914, che espressamente prevedeva il sanzionamento dell’impiego di calciatori irregolari nelle gare di campionato.

Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914

Su “Il Mattino” del 24-25 Maggio 1915, inoltre, è dato chiaramente evincersi che la ripetizione del match Internazionale Napoli-Naples del 23 Maggio 1915 fu esclusivamente a carattere locale, atteso che la Figc aveva già disposto la sospensione bellica dei Campionati Italiani di Prima Categoria, l’Internazionale Napoli disputò la gara con “solo nove uomini” e la stessa fu diretta da “Attilio Bruschini del Naples Foot Ball Club” e non da un arbitro federale.

Il Mattino del 24-25 Maggio 1915

Le tesi storiografiche pretestuosamente propinate dagli oppositori all’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915 a Genoa e Lazio, peraltro, non risultano nemmeno adeguatamente sorrette dal c.d. “criterio territoriale”, elaborato onde legittimare la sfida tra i club partenopei del 23 Maggio 1915 in quanto non necessaria di spostamenti sul territorio nazionale, poiché laddove tale sfida avesse avuto effettiva “valenza nazionale” e tale criterio fosse stato realmente adottato dalla Figc, allora, puranche l’ultimo incontro del Girone Finale Settentrionale in calendario a Milano il 23 Maggio 1915 tra l’Inter ed il Milan, per le medesime motivazioni e per il medesimo “criterio territoriale”, non sarebbe stato impedito dalla sospensione bellica dei campionati stabilita dal Direttorio Federale il 22 Maggio 1915.

Il rinvenimento de “La Gazzetta dello Sport” del 15 Marzo 1919, ex ultimis, ha posto fine alla disputa storiografica in questione, perché il quotidiano milanese trattò il tema del Campionato 1914/15 nell’ambito di un resoconto sull’attività del calciatore napoletano Jean Steiger, in cui fu inequivocabilmente specificato che quest’ultimo con l’Internazionale Napoli partecipò e vinse il “Campionato di Prima Categoria della Regione Campania” del 1915, con ciò confermando una volta per tutte l’avvenuto declassamento “regionale” della suddetta sfida partenopea.

La Gazzetta dello Sport del 15 Marzo 1919

Non sarebbe potuta andare diversamente, per ovvie ragioni logiche, regolamentari e consequenziali. Perché con il Campionato Insulare assorbito dal Campionato Meridionale, con due sole società partenopee iscrittesi a tale fase interregionale, con le relative partite del 18 Aprile 1915 e del 25 Aprile 1915 annullatate per irregolarità di tesseramento e con una sola gara validamente riprogrammata dal Comitato Regionale Campano prima della sospensione bellica, oggettivamente, l’Internazionale Napoli non avrebbe potuto che ambire al mero titolo di Campione della Regione Campania 1914/15, poi in effetti conferitole previo declassamento della sfida tra i club partenopei.

L’Italia Sportiva del 18 Giugno 1920

L’esito finale del Campionato del Centro-Sud 1914/15, invece, fu inequivocabilmente riepilogato da “L’Italia Sportiva” del 18 Giugno 1920, che sancì nero su bianco che la Lazio fu Campione Centro-Meridionale, specificando che “la guerra interrompeva poi ogni ulteriore attività”.

Comunicato della Figc del 10 Ottobre 1920

Conseguentemente le conclusioni si palesano assolutamente univoche, chiare e concordanti, come raramente accade nel diritto, anche perché supportate dal “Nuovo Regolamento Ufficiale”, avvalorate dal “Bollettino Federale” del 1914/15 e comprovate da “La Gazzetta dello Sport” e “L’Italia Sportiva” dell’epoca che, in quanto fonti assolutamente attendibili, nell’Ottobre del 1920 divennero organi ufficiali della Federcalcio, come chiaramente è dato evincersi dal comunicato ufficiale sopra riportato.

C O N C L U S I O N I

il 16 Maggio 1915 la Lazio fu Campione dell’Italia Centrale, nonché ufficialmente qualificatasi alla Finale dell’Italia Centro-Meridionale;

il titolo di Campione Meridionale originariamente previsto rimase inassegnato, poiché nessuna squadra si iscrisse al Campionato Insulare, i primi due match tra Internazionale Napoli e Naples (uniche iscritte al Campionato Meridionale) furono annullati per irregolarità di tesseramento, la successiva ripetizione programmata dal Comitato Regionale Campano non fu ultimata prima della sospensione bellica e la sfida partenopea del 16 Maggio 1915 venne declassata a mera valenza regionale;

nessuna squadra meridionale ebbe accesso alla Finale Centro-Meridionale, sicché l’Internazionale Napoli fu “ipso iure” Campione della Regione Campania 1914/15 e la Lazio fu proclamata Campione del Centro-Sud 1914/15, unico club legittimamente qualificatosi alla Finalissima Nazionale (rimasta anch’essa indisputata) e perciò indiscutibilmente meritevole dell’ex aequo tricolore;

gli esiti sopra dettagliati del Campionato 1914/15 furono confermati finanche da Antonio Ghirelli e Giorgio Tosatti, i quali, rispettivamente su “La Grande Storia del Calcio Italiano” del 1964 ed “Il Grande Calcio” del 1988, scrissero entrambi che solo la “Prima Guerra Mondiale” impedì alla Lazio di competere nella “Finalissima Nazionale” per l’eventuale conquista dello Scudetto 1915.

La Grande Storia del Calcio Italiano del 1964

Il Grande Calcio del 1988

Per ragioni di correttezza e completezza storico/espositiva occorre quivi precisare che, in tali opere, sia Antonio Ghirelli che Giorgio Tosatti si uniformarono alla storiografia calcistica nazionale, secondo la quale il titolo sarebbe stato successivamente assegnato d’ufficio al Genoa, primatista del Girone Finale Settentrionale al momento della sospensione bellica del 23 Maggio 1915, senza tuttavia chiarire come, quando e perché tale decisione sarebbe stata adottata.

QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

il 16 Maggio 1915 la Lazio fu Campione dell’Italia Centrale, nonché ufficialmente qualificatasi alla Finale dell’Italia Centro-Meridionale;

il titolo di Campione Meridionale originariamente previsto rimase inassegnato, poiché nessuna squadra si iscrisse al Campionato Insulare, i primi due match tra Internazionale Napoli e Naples (uniche iscritte al Campionato Meridionale) furono annullati per irregolarità di tesseramento, la successiva ripetizione programmata dal Comitato Regionale Campano non fu ultimata prima della sospensione bellica e la sfida partenopea del 16 Maggio 1915 venne declassata a mera valenza regionale;

nessuna squadra meridionale ebbe accesso alla Finale Centro-Meridionale, sicché l’Internazionale Napoli fu “ipso iure” Campione della Regione Campania 1914/15 e la Lazio fu proclamata Campione del Centro-Sud 1914/15, unico club legittimamente qualificatosi alla Finalissima Nazionale (rimasta anch’essa indisputata) e perciò indiscutibilmente meritevole dell’ex aequo tricolore;

gli esiti sopra dettagliati del Campionato 1914/15 furono confermati finanche da Antonio Ghirelli e Giorgio Tosatti, i quali, rispettivamente su “La Grande Storia del Calcio Italiano” del 1964 ed “Il Grande Calcio” del 1988, scrissero entrambi che solo la “Prima Guerra Mondiale” impedì alla Lazio di competere nella “Finalissima Nazionale” per l’eventuale conquista dello Scudetto 1915.

Conseguentemente le conclusioni si palesano assolutamente univoche, chiare e concordanti, come raramente accade nel diritto, anche perché supportate dal “Nuovo Regolamento Ufficiale”, avvalorate dal “Bollettino Federale” del 1914/15 e comprovate da “La Gazzetta dello Sport” e “L’Italia Sportiva” dell’epoca che, in quanto fonti assolutamente attendibili, nell’Ottobre del 1920 divennero organi ufficiali della Federcalcio, come chiaramente è dato evincersi dal comunicato ufficiale sopra riportato.