Indice di liquidità, il Collegio di Garanzia dà ragione alla Lega: la situazione

Accolto il ricorso dei club e fa perdere Gravina. Una vittoria per i presidenti e in particolare per Claudio Lotito. Ora la norma andrà rivista.
14.06.2022 07:25 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Indice di liquidità, il Collegio di Garanzia dà ragione alla Lega: la situazione
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'indice di liquidità non può essere criterio vincolante per l'iscrizione al campionato. Vince la Lega di Serie A, battuta la FIGC. Il Collegio di Garanzia del Coni ha accolto il ricorso dei club. Una battaglia, quella della Lega, condotta in primis dal presidente della Lazio Claudio Lotito. Il Collegio di Garanzia s'è espresso in modo sfavorevole alla Federazione poiché la norma votata in via definitiva il 26 aprile, prevede un'analisi dei conti delle società al 31 marzo e questo significa che la norma avrebbe effetto retroattivo. In parole più semplici, sarebbe come commettere un reato che, però, non è stato ancora stabilito in quanto tale. La norma, quindi, andrà rivista e modificata. Un successo anche per Lotito che ora potrà evitare di ripianare con un versamento personale di 5 milioni l'IdL della Lazio entro il 22 giugno.

IL COMUNICATO - Esprime soddisfazione la Lega di Serie A attraverso un comunicato: "La Lega Serie A prende atto con soddisfazione del pronunciamento odierno del Collegio di Garanzia del CONI in merito al manuale delle licenze nazionali 2022/2023 approvato dalla FIGC e contenente, tra l’altro, l’introduzione dell’indice di liquidità come requisito di ammissione al campionato. Il dispositivo, comunicato dal massimo organo della giustizia sportiva, conferma la fondatezza delle obiezioni espresse a più riprese dalla Lega in merito ad una misura inopportuna non certo nel merito, ma nei modi e nelle tempistiche, soprattutto per gli effetti retroattivi sulla gestione in corso. L’auspicio è che da oggi si possa riprendere a lavorare tutti insieme per perseguire concretamente e in tempi rapidi quelle riforme che tutti, a cominciare dalla Lega Serie A, ritengono non più procrastinabili. Riforme che, per l’appunto, devono essere improntate sul dialogo e sulla sostenibilità diretta al rafforzamento della competitività del movimento calcistico italiano in sede nazionale e internazionale". 

Pubblicato il 13/06