MOVIOLA | Lazio-Lecce, Arena non convince. E il Var fa discutere
Ancora un successo in casa e sempre per 2 a 0, come contro il Cagliari, per la Lazio che vola a 18 punti in classifica. È stato l'esordio con i biancocelesti per l'arbitro Alberto Ruben Arena della sezione di Torre del Greco, tutt'altro che convincente quest'oggi in entrambe le frazioni di gara. Poca personalità nelle scelte e pesa soprattutto la valutazione sul gol annullato di Dia che, di fatto, mantiene aperto l'incontro fino al sigillo finale di Noslin. A seguire, gli episodi disciplinari più rilevanti del match.
PRIMO TEMPO
6’ - Sottil beffa Provedel con un tiro deviato, ma il tutto avviene a gioco fermo in quanto l'arbitro aveva già fermato il gioco per un fallo precedente dell’ex viola su Isaksen.
12’ - Incomprensibile la valutazione di Arena che non sanziona con il giallo la brutta entrata di Veiga su Zaccagni: solo calcio di punizione per la Lazio, proteste accese dei biancocelesti.
21’ - Spunto di Isaksen che poi cade a terra stretto dalla morsa dei giocatori salentini: chiede il fallo il danese, non dello stesso avviso il direttore di gara.
30’ - Nessun dubbio sul gol del vantaggio biancoceleste: il pallone è ampiamente all’interno del terreno di gioco al momento del cross vincente di Basic per Guendouzi.
45’ - Un minuto di recupero.
SECONDO TEMPO
52’ - Assurda la decisione di Arena che annulla il gol di Dia per una spinta impercettibile del senegalese su Thiago Gabriel: scelta che sembra compensare il gol non convalidato al Lecce nel primo tempo, piuttosto che un “chiaro ed evidente errore”.
78’ - Guendouzi frana su N'Dri: calcio di punizione dai 25 metri per il Lecce e ammonizione per il francese.
81’ - Ottima protezione della sfera di Zaccagni, N’Dri commette lo stesso fallo che poco prima aveva ricevuto: giallo anche per lui.
90’ - 7 minuti di extra time concessi: per quanto il gioco sia stato spezzettato, sembrano davvero eccessivi.
