Pastorello e le trattive con la Lazio: i retroscena su Lotito
Federico Pastorello è uno dei nomi più noti nel mondo del calciomercato italiano, e non solo. Da quasi 30 anni, insieme alla P&P Sport Management, si è occupato della gestione di più di 200 calciatori. Nel corso della sua lunga carriera, il celebre procuratore italiano si è trovato spesso anche a trattare con Claudio Lotito in lunghe trattative che a raccontato ai microfoni di fanpage.it, sottolineando il suo legame speciale con il presidente della Lazio.
FIORE - "Sicuramente la trattativa che ha portato Stefano Fiore dal Parma alla Lazio nel 2001. All'epoca era la Lazio di Cragnotti, fu un trasferimento monstre: 75 miliardi di vecchie lire per acquisire Giannichedda e Fiore. Non sapevo quanto chiedere e pensai: "Proviamo a sparare una cifra molto alta". Alla fine accettarono e divenne il mio primo contratto importante, 5 miliardi di vecchie lire. Il ragazzo fu contentissimo, non gli dissi nemmeno quanto avrei voluto chiedere. Lui si aspettava decisamente meno. Mi regalò un bell'orologio, che ho ancora conservato".
CANDREVA - "Un'altra bella è quella di Candreva. Al Cesena le cose non funzionavano e lo proposi a al presidente Lotito, con il quale ho un legame speciale. Gli dicevo: "Deve prendere questo giocatore, si fidi perché è forte". Tra altre cose, il Cesena accettava lo scambio con Del Nero, quindi c'era la possibilità di fare uno scambio. Dovetti insistere, quasi urlando al telefono, dicendo: "Presidente, questa cosa la deve fare". Alla fine si convinse, ma anche lì all'ultimo: facemmo correre il segretario del Cesena per andare a depositare e ce la facemmo".
LOTITO - "Le operazioni più estenuanti sono sempre state quelle col presidente Lotito. È una persona molto impegnata, fa mille cose contemporaneamente, tre telefonini: è un inferno. Forse è il motivo per cui sono divorziato (ride, ndr), ma ho dovuto fare due volte il Ferragosto a casa sua, a Cortina, per chiudere dei rinnovi. Immaginate la coda in macchina per andare a Cortina a Ferragosto".
