RIVIVI LA DIRETTA - Lazio, Sarri: "Vogliamo giocarcela alla pari. Infortuni? Non è la preparazione..."
FORMELLO - La vigilia di Lazio-Juventus. Maurizio Sarri parlerà in conferenza stampa alle 14.15: segui la diretta scritta su Lalaziosiamonoi.it.
Che partita si aspetta? Che ricordi ha dell’esperienza a Torino?
Mi aspetto una gara difficile, contro una squadra che ha giocato alla pari del Real Madrid. Da affrontare con umiltà, ci saranno momenti di difficoltà che vanno affrontati e superati con il sacrificio. Alla Juve ci sono stato una stagione, da marzo in poi si giocò a porte chiuse. Una stagione particolare, la soddisfazione di aver vinto lo scudetto a fine ciclo rimane.
Si può vedere Pellegrini?
Tavares ho letto che si è fatto male in allenamento, ma dopo domenica non si è più allenato. Ha fatto scarico lunedì, poi mercoledì aveva questo problema al polpaccio. Per qualche giorno rimarrà fermo, potrebbe essere un semplice affaticamento. Pellegrini ha fatto una parte di seduta con noi dopo 3 settimane, vediamo oggi la reazione alla seduta di ieri. Provstgaard è un’opzione in certi casi, domenica con i palloni in area nostra che arrivavano e con Marusic che chiedeva il cambio, ho preferito mettere centimetri e uno bravo nel gioco aereo. Ha fatto un paio di allenamenti lì, è un esterno atipico.
Come mai questi infortuni? Si è fatto un punto sulla situazione?
Si può fare il punto anche tutti i giorni, i giornalisti spesso vanno per luoghi comuni, è difficile che gli infortuni siano colpa della preparazione. Oggi nel 2025 la preparazione non la sbaglia più nessuno. C’è l’alimentazione, la prevenzione, la fisioterapia, ci sono mille fattori. Gigot ha fatto un allenamento. Marusic gli salta l’aderenza alla vecchia cicatrice. Patric viene da un’operazione. Pellegrini è traumatico, Rovella è una problematica di 3 anni fa, irrisolta. Vecino è la stessa storia dell’anno scorso. Lazzari da quando lo conosco ha sempre problemi al soleo, Zaccagni viene da un’operazione, Isaksen da una malattia. Dele-Bashiru è colpa nostra, di tutto l’ambiente. Era tornato dalla Nazionale male e l’abbiamo forzato. Il derby non ha pagato. Poi ci sono stati Taty e Cancellieri. L’amaro in bocca ce lo lascia Castellanos perché ci dava buone sensazioni. Cancellieri aveva qualche valore fuori regola, ma i risultati del giovedì ci sono arrivati il lunedì e pure quelli di Isaksen erano preoccupanti. Di 13 infortuni ne ho scartati 10, collegati ad altre cose. Dele l’abbiamo pagato noi.
Com’è il rapporto con la società ora?
Sempre avuto un buon rapporto con il ds, questo non vuol dire che non possiamo a volte non essere d’accordo. Con il presidente ci ho parlato ieri sera, è tutto nella norma. Mi hanno detto che in settimana si è parlato del mio contratto triennale, che io avevo però già firmato. Non ci sono novità. Non so perché si è parlato del mio contratto. Non l’ho letto, ma mi è stato detto.
Quanto è migliorata la condizione?
Abbiamo fatto più quantità di corsa anche nel secondo tempo con l’Atalanta. Siamo rimasti su buoni livelli nella ripresa, poi se dentro ci sono giocatori che non sono in condizione qualcosa la paghi per forza alla distanza. Vediamo domani, qualcuno non è ancora al top. Togliamoci gli alibi, andiamo dentro e lottiamo come fatto a Bergamo. Ho visto un passo in avanti, bell’approccio e personalità. Le sofferenze erano prevedibili, ma la squadra ha cercato di combattere. Dobbiamo fare lo stesso domani, se pensiamo di non aver difficoltà domani siamo folli. Noi vogliamo essere convinti comunque di poterli mettere sotto, anche se la Juve se l’è giocata alla pari con il Real.
Che sfida sarà con Tudor?
A Como la Juve non è stata brillante, ma le occasioni le ha avute. A Madrid l'ho vista in salute, non penso sia in particolari difficoltà. Non credo alle sfide tra allenatori, quando ero all’Empoli con tanti tecnici ero in svantaggio, poi ho recuperato col Napoli… I confronti tra gli allenatori non mi interessano.
Può essere una gara svolta quella di domani?
Bisogna fare una partita importante, ora siamo ragazzi nella terra di nessuno. Si esce da Bergamo con la consapevolezza di poter fare bene, ma nella pratica nella stessa situazione di prima. Ogni gara può essere una svolta in positivo o in negativo. Dobbiamo avere la convinzione di credere nel lavoro che stiamo facendo. Dobbiamo avere tante motivazioni di poter giocare alla pari con una squadra che ha giocato alla pari con il Real. Poi è determinante tenere tutte le energie sulla partita, non ci interessano gli avversari o l’arbitro. Domenica abbiamo fatto 5 punizioni e siamo usciti con 0 ammoniti. Vanno spese le energie in modo giusto.
Isaksen? Qual è il ruolo di Dia?
A Salerno ha fatto bene pure da prima punta, 17 gol. Oggi la Lazio è una coperta corta, se troviamo solidità facciamo fatica a fare gol e viceversa. La solidità ora penso sia la cosa più importante. Isaksen ha margini enormi, ora sta trovando continuità negli allenamenti e anche in gara grazie alla Nazionale. Non è un giocatore da 1 gol ogni 10 partite. Può fare molto di più e ce l’aspettiamo.
La Lazio nel prossimo triennio vuole diventare competitiva per cosa?
Essere competitivi per tornare nell’Europa vera, c’è però bisogno della partecipazione di tutti nel percorso. Nel 'duranti' ci saranno momenti in cui non saremo né carne, né pesce.
Rovella come sta? Come mai non si è operato?
Non c’è connessione tra gli infortuni e il suo caso, nessuno può costringerlo a curarsi come lui non vuole. Ha scelto la terapia conservativa, i tempi sono gli stessi, il rischio è che non funzioni e poi serva l’operazione. Quindi potrebbero essere anche più lunghi. Speriamo che torni presto a disposizione, per noi è una mancanza forte. Ci facevamo affidamento, per fortuna Cataldi l’ha sostituito in modo positivo.
