Lazio tra saldo zero e plusvalenze obbligate: cosa c'è di vero
RASSEGNA STAMPA - Fra pochi giorni si scioglieranno tutti i nodi e si saprà in che modo la Lazio potrà operare sul mercato di gennaio. Come si sa, è molto probabile che il mercato sarà a "saldo zero", ovvero la società dovrà vendere per comprare. Ma cosa c'è di nuovo rispetto alla solita gestione di Lotito? Quasi nulla.
Come spiega il Corriere dello Sport, Lotito in oltre vent'anni di presidenza ha sempre gestito la società bilanciando cessioni e acquisti. Le nuove regole Uefa/Figc abbasseranno progressivamente il rapporto costo lavoro-ricavi fino al 70% entro il 31 marzo, e per quasi tutti i club il mercato partirà dagli esuberi. A Formello i primi indiziati a partire restano Hysaj e Gigot, fuori dal progetto di Sarri. La differenza vera è solo operativa: con via libera completo puoi comprare subito, mentre con il “saldo zero” ogni entrata dipende da un’uscita, anche minima.
E per quanto riguarda le famose plusvalenze? La società nega di dover realizzare 25-30 milioni già a gennaio. Fabiani e Lotito assicurano che i big non saranno ceduti, ma il rischio è una sessione poco ambiziosa. La strategia sembra quella di rinviare le cessioni importanti all’estate, soprattutto se dovesse saltare di nuovo la qualificazione europea. In quel caso il player trading diventerebbe inevitabile per rientrare nei parametri. Gila appare il nome più vicino all’addio, mentre per Guendouzi e Rovella serviranno valutazioni. Altri giocatori da 25-30 milioni non ce ne sono, forse solo Isaksen potrebbe sfiorare quota 20.
