Lazio, il Siviglia passa all'Olimpico. Ma la qualificazione è ancora in bilico

Pubblicato il 14/02 alle ore 20.46
15.02.2019 07:30 di  Daniele Rocca  Twitter:    vedi letture
Fonte: Daniele Rocca-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, il Siviglia passa all'Olimpico. Ma la qualificazione è ancora in bilico
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In una serata in cui le note negative sono troppe, bisogna guardare all'unica positiva. Ancora niente è perduto. Nonostante la sconfitta in casa, la qualificazione rimane in bilico. Il gol di Ben Yedder nel primo tempo sposta la bilancia dalla parte del Siviglia, ma resta il ritorno per sperare nel passaggio del turno. Certo servirà un'altra prestazione. E analizzando il rendimento dei singoli, anche di altri calciatori. Inzaghi riavrà a disposizione Immobile, molto più difficile il recupero di Milinkovic. I movimenti offensivi di Ciro e la qualità del serbo in mezzo al campo. Ecco cosa è mancato alla Lazio nella notte dell'Olimpico.

FATTORE Q - Proprio a causa delle assenze il tecnico si affida al talento di Luis Alberto, ormai a suo agio nel ruolo di mezzala, e alla verve di Correa, troppo spesso tenuto in disparte. Lo spagnolo però è costretto ad alzare bandiera bianca al tramonto del primo tempo (al suo posto entra Durmisi): non era in perfette condizioni già prima del match e il contrasto con Sergi Gomez non ha fatto altro che acuire il problema già esistente. Diverso il discorso per Correa, che in campo è rimasto per tutti e 90 i minuti. Tante accelerazioni, ma nessuno spunto decisivo. L'occasione buona arriva grazie a uno scambio nello stretto proprio con Luis Alberto, peccato che davanti a Vaclik si dimentichi di calciare. Nella ripresa il suo apporto cala paurosamente e con lui anche il resto della squadra. A questi livelli è la qualità a fare la differenza e un centrocampo composto da Lulic, Parolo (nel secondo tempo Cataldi) e Marusic non può competere al cospetto di gente come Banega, Sarabia e Vazquez.

ESPERIENZA E PERSONALITÀ - Che sarebbe stato un turno complicato lo si sapeva non appena terminato il sorteggio. La Lazio non avrebbe potuto pescare un avversario peggiore, che in Europa sa far valere doti da club di caratura internazionale. Non è un caso che si tratti della squadra vincitrice di cinque edizioni del trofeo negli ultimi 13 anni (2 Coppe UEFA e 3 Europa League). Con il passare delle stagioni i calciatori sono cambiati, ma l'esperienza e l'attitudine a certi palcoscenici si è tramandata. Tratto distintivo, quello della personalità, che ancora manca alla Lazio, che in troppe circostanze (vedi Salisburgo) ha palesato dei limiti strutturali. A questo quadro si deve aggiungere una serata sfortunata dal punto di vista degli infortuni: prima Luis Alberto, poi Luis Alberto. Radu e Marusic costantemente sulle gambe. È una Lazio stanca e con troppi cerotti nel momento topico della stagione. L'unica consolazione è che il risultato di stasera lascia tutto aperto. Ma al Sanchez Pizujan servirà un'impresa.