ESCLUSIVA - Gli auguri di Macheda: "Per regalo di Natale vorrei vedermi nella Lazio al fianco di Klose... In Italia tornerei solo in biancoceleste"

25.12.2011 09:01 di  Marco Ercole   vedi letture
Fonte: Marco Ercole - lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Gli auguri di Macheda: "Per regalo di Natale vorrei vedermi nella Lazio al fianco di Klose... In Italia tornerei solo in biancoceleste"
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© foto di Alberto Fornasari

MANCHESTER - Federico Macheda e Lazio, due strade che si sono separate prematuramente qualche anno fa ma che sembrano destinate a ricongiungersi. Magari non quest'anno, magari nemmeno quello dopo, ma alla fine il sogno di indossare nuovamente la maglia della squadra del suo cuore dovrà per forza di cose avverarsi, perché il cordone ombelicale che lo lega alla casa madre non è mai stato tagliato definitivamente e "Kiko", come viene soprannominato in terra anglosassone, non ha smesso di seguire la Lazio. Nonostante l'impossibilità di dire di no alle avances di Sir Alex Ferguson e all'irresistibile richiamo di un'avventura nei Red Devils, Macheda ha sempre fatto sentire il suo sostegno alla squadra biancoceleste e, compatibilmente con i suoi impegni calcistici, non si è mai perso una partita della prima squadra della Capitale. La conferma arriva dai suoi immancabili "tweet" sul famoso social network durante ogni incontro dei ragazzi di Reja e adesso anche direttamente dalle sue parole rilasciate in Esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it. Una lunga intervista in cui sono stati affrontati tanti temi a partire dai progetti personali fino ad arrivare alle aspettative sulla Lazio che, a suoi giudizio, quest'anno potrà ambire a qualcosa di veramente importante: «Penso di si perché la rosa rispetto all'anno scorso è ancora più forte e penso che quest'anno possa puntare proprio in alto. Credo che più forte della Lazio ci sia solo il Milan, neanche la Juve è più forte quindi lo ripeto, secondo me può puntare proprio in alto».

SU KLOSE, CISSE E LULIC - Grande merito di questo salto di qualità rispetto alla scorsa stagione va dato a una campagna acquisti che ha portato nella capitale giocatori del calibro di Klose e Cisse, ma mentre il primo ha subito convinto tutti a suon di gol e prestazioni sublimi, l'altro ha trovato molte difficoltà che gli stanno impedendo di rendere al massimo delle sue potenzialità: «Le difficoltà le trovano tutti gli attaccanti, perché quando uno non si sblocca sente ancora più pressione da parte di tutti, da parte dei tifosi. Poi i tifosi in Italia sono un po' frettolosi, quindi è ancora più dura per lui. Però ovunque è andato ha segnato e quindi non appena si sbloccherà, e spero che succeda presto, farà il boom. Riguardo Klose, tutti sapevamo che era un grande attaccante, però non così forte. Io pensavo fosse uno da area di rigore, però anche palla al piede salta l'uomo velocissimo. Sono rimasto proprio sorpreso da lui». Altro giocatore che ha sorpreso positivamente Macheda, è stato Senad Lulic, sebbene inizialmente non avesse destato proprio una bella impressione: «La prima volta che l'ho visto giocare nella partita contro il Milan mi sono domandato "ma questo dove l'abbiamo preso?", poi invece si è dimostrato uno degli acquisti più azzeccati da Lotito e Tare perché sta facendo un campionato assurdo, gioca da tutte le parti, corre di continuo. Un grande acquisto».

SUL MERCATO E IL POSSIBILE RITORNO - Adesso però arriva la finestra di mercato di gennaio e la Lazio avrà l'opportunità di migliorare ulteriormente la sua rosa: «Non so se servano ritocchi, però per puntare proprio in alto servirebbe un grande difensore anche se poi Diakité e Diàs stanno facendo bene adesso. Per adesso va bene così, però servirebbe un difensore di livello». A gennaio è molto probabile che anche per Kiko cambi qualcosa, e che quindi lasci di nuovo il Manchester per un prestito, così come successe anche la scorsa stagione quando approdò in blucerchiato dove però non riuscì ad imporsi come avrebbe voluto. Proprio per questo motivo è molto difficile che si ripeta una nuova avventura in Italia, a meno che a chiamarlo non sia proprio la Lazio: «Adesso non me la sento proprio di tornare in Italia perché i sei mesi alla Samp sono andati malissimo, anche a livello di ambientamento ed è stata molto dura. Poi la squadra non andava proprio, quindi è stato difficile e non penso di tornare in Italia a gennaio ma di restare in Inghilterra per giocare un po' di più qua. Adesso l'unica squadra in cui andrei in Italia sarebbe la Lazio, da altre parti non mi ci vedrei proprio». Solo la Lazio dunque potrebbe portare di nuovo in Italia Federico Macheda che già si immagina nel'undici titolare: «Al posto di chi non lo so, ma al fianco di Klose mi ci vedrei di sicuro».

I MOTIVI DELL'ADDIO - Tanta voglia di tornare a casa, tanto voglia di riprende un cammino interrotto nel 2007 per la sua scelta di diventare grande nel Manchester, una scelta che se potesse tornare indietro Federico comunque rifarebbe: «A dirti la verità non mi sono pentito, perché essere andato al Manchester mi ha aiutato molto anche perché ho fatto un debutto della Madonna. Fossi rimasto alla Lazio probabilmente non avrei debuttato così giovane e in quel momento il settore giovanile della Lazio non era proprio il massimo». E così arrivò la decisione di sposare il progetto dei Red Devils: «Il Manchester mi seguiva da due anni. All'inizio io l'ho presa un po' così, perché pensavo non fosse vero. Poi invece le cose si sono fatte più serie, io con la Lazio giocavo sotto età con gli Allievi Nazionali e praticamente non giocavo mai, non partivo dall'inizio. Stavo sempre in panchina, poi è arrivato il Manchester e la cosa si è fatta più seria quando ho parlato con il fratello di Ferguson e con tutti i dirigenti che mi hanno fatto capire che avevano un grande progetto su di me. Ho provato, per fortuna questa cosa è andata bene. L'anno scorso stavo facendo benissimo e poi abbiamo deciso che dovevo andare in prestito, quest'anno invece sto facendo fatica perché gli attaccanti stanno facendo bene quindi è un po' dura».

SUL SETTORE GIOVANILE - Questioni di opportunità e di ambizione quelle che hanno portato Macheda in Inghilterra, dove ha potuto sperimentare anche un modo diverso di interpretare il settore giovanile: «In Inghilterra il settore giovanile è completamente diverso da quello italiano. Qua si allenano tutti sullo stesso campo, c'è Ferguson che va a vedere gli allenamenti di tutte le giovanili quindi c'è più contatto con la prima squadra. Danno più opportunità ai giovani di allenarsi con la prima squadra, quando magari fanno la partita il giorno prima e il giorno dopo fanno il defaticante, si allenano anche i giovani. Quindi c'è più contatto mentre questa cosa in Italia non c'è. Quando  c'ero io, la Lazio giocava e il giorno dopo faceva rifinitura e si allenavano quelli che non avevano giocato, non si allenava nessuno della Primavera. Poi il Manchester in particolare è una squadra che punta particolarmente sui giovani e Ferguson è uno che ci tiene a scovare i ragazzi e farli poi conoscere facendoli giocare in prima squadra». Dei tempi in biancoceleste rimangono comunque tanti buoni ricordi, e una persona in particolare che ha svolto una funzione determinante per la sua crescita: «Il ricordo più bello è stato quando ero nei giovanissimi Nazionali. L'anno precedente avevo faticato un po' a giocare davanti, quindi mi sentivo un po' spaesato. Poi è arrivato Avincola e mi ha fatto crescere come giocatore. È stato la svolta della mia carriera, facendomi capire tante cose di calcio. Se devo ringraziare un allenatore alla Lazio dico sicuramente Avincola perché è lui che mi ha fatto fare il salto di qualità. Degli altri ragazzi mi sento con Faraoni, che ogni tanto vedo nell'Under 21 quando siamo convocati entrambi. Qualche volta poi mi sono sentito con Mendicino, con Mancini e con Berardi».

IL MACHEDA TIFOSO E QUEL 7 A 1 - Per il momento non resta che vivere di ricordi e di speranze, ma la Lazio è sempre nel suo cuore, una fede incancellabile di un vero tifoso, che non appena ne ha l'opportunità prende il sopravvento su tutto il resto: «Ogni volta che gioca la Lazio per me non esiste niente. Sono un tifoso come tutti i tifosi pur essendo calciatore. L'anno scorso con la Juventus stavo in curva Nord, due anni fa con l'Udinese anche. Quando gioca la Lazio non mi sento calciatore, mi sento proprio tifoso come tutti gli altri». E da vero tifoso, non ha potuto non parlare con Sir Alex del famoso 7 a 1 rifilato ai cugini, l'ennesimo record della squadra giallorossa:  «Si ne abbiamo parlato, abbiamo fatto qualche scambio di battute e gli ho fatto i complimenti - ha ammesso Kiko con una risata -. È stato bello, perché io sono arrivato l'anno dopo e praticamente il giorno dopo quel 7 a 1 qui ci sono stati i miei genitori che erano venuti a parlare con il Manchester. Loro hanno vissuto la cosa e io non c'ero perché stavo alla Lazio, ma mi hanno raccontato. Poi ho saputo che qualche tifoso della Lazio gli ha mandato sette casse di vino, e l'ho anche conosciuto al pub della Lazio». Protagonista di quella partita fu Wayne Rooney, adesso suo compagno di squadra e che in un ipotetico confronto con Klose a suo giudizio avrebbe la meglio: «È una domandaccia perché Rooney è Rooney. È il giocatore che ha fatto più gol in Premier nella storia del Manchester United e ha solo 25 anni. Penso che attaccanti come lui adesso ce ne siano veramente pochi, però Klose è un signor attaccante perché ha fatto gol ovunque è stato, ha vinto la classifica cannonieri dei mondiali. Con qualsiasi altro paragone avrei risposto Klose, ma con Rooney è dura. Però Klose è fortissimo».

IL REGALO DI NATALE E GLI AUGURI - Non resta che salutare e fare gli auguri per Federico Macheda, che in una delle ultime domande, quella su quali fossero i regali di Natale che vorrebbe trovare sotto l'albero a livello di calciatore e a livello di tifoso della Lazio ha risposto così senza troppi giri di parole: «Macheda alla Lazio... Vediamo perché più in là speriamo che qualcosa succeda. Adesso devo pensare prima a diventare un calciatore vero perché, è vero che non ho fatto poco con il Manchester, però ancora devo diventare un giocatore affermatissimo. Adesso è questo ciò che vorrei, poi per andare alla Lazio ci sarà tutto il tempo». Programmi futuri, anche perché fino a questo momento non ci sono mai stati contatti con il Presidente Claudio Lotito: «Non c'è mai stato niente. Se ne parlava sui giornali ma alla fine non c'è stato mai niente di concreto». Per vedere un laziale vero in campo si dovrà dunque attendere ancora un po'. Nel frattempo ci si deve accontentare degli auguri di buone feste: «Faccio gli auguri a tutti i tifosi della Lazio ed ai lettori de Lalaziosiamonoi.it, e speriamo di arrivare più in alto possibile». We hope to see you soon Kiko.