Lazio, buona la prima per Flaminia: esordio e vittoria
La Lazio vive una serata perfetta, una di quelle che riconnettono la squadra ai suoi tifosi e al suo percorso. All’Olimpico, dopo una sosta lunga e piena di domande, arrivava un Lecce ostico, difficile da affrontare per fisicità e struttura. La risposta dei biancocelesti è stata convincente: ritmo alto, idee chiare e le reti di Guendouzi nel primo tempo e di Noslin nel finale hanno consegnato a Sarri tre punti che valgono molto più della classifica. Valgono fiducia, continuità e la sensazione di aver ripreso il filo interrotto a San Siro contro l’Inter.
Ma oltre al campo, c’è una storia che appartiene al cielo dell’Olimpico. Quella di Flaminia, la nuova aquila della Lazio, alla sua seconda uscita davanti al pubblico biancoceleste. Il suo esordio elegante ha preceduto una gara che la Lazio voleva vincere a tutti i costi. Un segno? Forse. O forse solo la conferma che alcuni simboli riescono a entrare nella scena con un tempismo speciale. Fatto sta che Flaminia ha accompagnato la squadra verso un successo pulito, costruito con pazienza e maturità, e accolto con un entusiasmo che mancava da settimane.
Il pensiero, inevitabile, è corso alla prima esibizione di Olympia, l’aquila che per anni ha accompagnato le domeniche laziali. Il suo esordio, nella stagione 2010/2011, non aveva portato una vittoria ma un pareggio sofferto contro il Milan di Ibrahimovic. Quel giorno finì 1-1, con le reti di Floccari e dello stesso Ibra, in una partita che aveva raccontato una Lazio coraggiosa ma ancora alla ricerca della sua identità. Flaminia invece ha trovato subito la strada giusta: due partite, due vittorie, e un feeling immediato con la squadra e con i più piccoli sugli spalti.
In una stagione che ha attraversato alti e bassi, infortuni, polemiche e difficoltà, la Lazio sta provando a costruire un nuovo equilibrio. E, nel calcio, i simboli contano. Contano eccome. Flaminia sta portando una ventata di freschezza, un’energia diversa, forse più moderna, certamente più leggera. E allora il vecchio detto torna buono: “Chi ben comincia è a metà dell’opera.” La Lazio lo spera davvero. Perché una vittoria così, in una serata fredda e complicata, può segnare il punto in cui si volta pagina. E si ricomincia a salire.
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