Lazio, Castroman: "Vi dico la mia su Sarri e Cancellieri. Quel gol al derby..."

13.10.2025 10:15 di  Chiara Scatena  Twitter:    vedi letture
Lazio, Castroman: "Vi dico la mia su Sarri e Cancellieri. Quel gol al derby..."

RASSEGNA STAMPA - A Lucas Martin Castroman è bastato un gol per entrare nella leggenda. Nel 2001, all’ultimo secondo del derby, segnò la rete che rallentò la corsa della Roma verso lo scudetto. Oggi, a distanza di venticinque anni, l’argentino ricorda ancora quel momento e racconta che quando torna a Roma tutti lo riconoscono: i tifosi della Lazio lo ringraziano offrendogli cene e aperitivi, mentre quelli della Roma non riescono a trattenere le imprecazioni. "Quel gol mi ha fatto capire l’amore viscerale che si vive in quella città", spiega al Corriere della Sera. E aggiunge che Guerino Gottardi gli aveva detto quanto un derby potesse cambiare la vita, ma non avrebbe mai immaginato un effetto così duraturo. Castroman paragona l’attuale momento della Lazio al suo vissuto di allora: secondo lui, ci sono sempre giocatori che si esaltano nei momenti più difficili. "Non so chi possa assumersi questa responsabilità oggi – dice – ma in ogni gruppo ci sono personalità destinate a emergere".

Parlando di Cancellieri, che ricopre un ruolo simile al suo ed è improvvisamente diventato protagonista, l’ex biancoceleste osserva che per lui il gol nel derby fu una svolta. "Prima sei un gregario, poi ti senti tutti gli occhi addosso. È lì che serve la continuità" afferma, consigliando al giovane attaccante di non temere la pressione e di avere voglia di diventare grande.

Sulle difficoltà della squadra, Castroman individua in Pedro il punto di riferimento: con la sua esperienza, sostiene, può valutare con equilibrio i vari momenti della stagione e guidare i compagni. Anche su Sarri ha le idee chiare: "È la figura alla quale affidarsi. Non solo i giocatori, anche la società deve seguirlo per crescere".

Poi, di nuovo sul gol al derby: "Ricordo tutto – racconta –. Stavamo spingendo molto, avevamo appena conquistato il terzo angolo di fila. Sentivo che potevo segnare. Quando ho visto la palla arrivare, ho pensato solo a calciare. Ho avuto il merito di crederci con convinzione. Poi quello che è successo dopo è indescrivibile".

Oggi segue con maggiore interesse la Formula 1, tifando per Franco Colapinto, connazionale cresciuto vicino a casa sua. Nonostante ciò, non si è del tutto allontanato dal calcio: è presidente di una scuola per bambini dai 4 ai 16 anni. "È importante che imparino a stoppare, dribblare e calciare – spiega – ma ancora di più che capiscano il senso dello sport di squadra: rispetto, solidarietà, aiuto reciproco". La struttura accoglie anche bambini autistici, un impegno che Castroman considera una missione. Cattolico praticante, racconta che la fede è sempre stata una guida: "Mi ha avvicinato mia nonna, poi mia madre e ora mia moglie, che mi aiuta a riflettere sui miei errori".