FOCUS - Lazio, a ritmo di Samba con Capanni: tra sogni e idoli del passato, aspettando Inzaghi

27.01.2019 13:01 di  Valerio De Benedetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Lazio, a ritmo di Samba con Capanni: tra sogni e idoli del passato, aspettando Inzaghi

A volte nella carriera di un calciatore solo il talento non basta per emergere. Lasciare la propria comfort zone (parola che ormai va tanto di moda nel gergo calcistico), per misurarsi con una realtà più grande non è mai facile. Ci sono volte in cui bisogna fare le scelte giuste ma soprattutto avere coraggio. Quello che non è mancato a Luan Capanni quest'estate, quando ha riunito la sua famiglia attorno a un tavolo e ha comunicato la sua decisione di trasferirsi alla Lazio. Classe, talento, ambizioni e sogni, Luan ha messo tutto questo nella valigia che ha portato con sé in Italia, dove lo hanno raggiunto anche mamma Vanessa, la sorella Thauany, ma soprattutto papà Ricardo, il suo mentore calcistico e il suo primo tifoso. Non si perde una partita, lo seguirebbe ovunque. Fin da quando aveva sei anni lo accompagna e lo consiglia nelle sue scelte. "Mio padre è un po’ pazzo ma mi ha sempre aiutato", e poi ancora: "Che giochi qui, all'Olimpico o al Bernabeu lui mi darà consigli sempre". Un rapporto speciale il loro, padre e figlio uniti dalla stessa passione insieme in questo lungo viaggio.

LA LAZIO - È bastato poco per convincerlo, Tare ha fiutato il colpo convinto di avere nelle mani un nuovo gioiellino e lo ha strappato al Flamengo vestendolo di biancoceleste. Un sudamericano per la Primavera, Luan Capanni è senza dubbio uno dei prospetti più interessanti della compagine di Bonacina, costretta a rinascere dalle sue ceneri dopo la retrocessione della scorsa stagione. Classe 2000, sangue brasiliano che scorre nelle vene, è nato il 20 maggio del 2000, sei giorni dopo quello storico 14 maggio che regalò alla Lazio il secondo Scudetto della sua storia. Un inizio timido, normale per un diciottenne che decide di cambiare vita, abitudine e paese. Poi però una crescita costante e l'esplosione. Di giornata in giornata ha conquistato tutti a suon di giocate e gol, ben sei, che lo rendono il miglior marcatore stagionale dei biancocelesti. L'ultimo segnato ieri contro il Pescara, nella gara probabilmente più importante della stagione. Controllo col petto sulla trequarti, un rimbalzo e poi una violenta conclusione che centra l'angolino più lontano. Un piccolo assaggio calcistico del suo repertorio migliore. 

IDOLI E CARATTERISTICHE - "A chi mi ispiro? A Raí un ex giocatore del San Paolo di tanti anni fa. Penso di assomigliargli molto in campo, lo dicono in molti". Luan non lo ha mai visto giocare, lo ha conosciuto attraverso i racconti del padre, le videocassette e i filmati su Youtube. Ha iniziato la sua carriera nei primi anni '80 fino alla fine degli anni '90. Ha giocato con il San Paolo e il Paris Saint Germain, in molti lo considerano il calciatore più forte ad aver indossato la maglia del club paulista. Fisico possente, quasi un metro e 90 di altezza, ma anche una tecnica sopraffina. Le stesse qualità che vengono attribuite anche a Capanni. In una vecchia intervista anche Kakà confessò di esserne innamorato calcisticamente. Quando la tecnica, la classe e l'eleganza si abbinano alla potenza nascono i grandi calciatori. Sta poi a loro decidere se diventare fenomeni o rimanere promesse inespresse. Capanni lo sa bene, si è calato subito nella parte caricandosi la Lazio sulle spalle. Può giocare ovunque e ricoprire ogni ruolo sul fronte offensivo. Trequartista, ala, prima e seconda punta: "Devo dire che non mi piace molto giocare di spalle alla porta. Gioco quindi spesso seconda punta. Ma io sono a disposizione e se la squadra ha bisogno di me in un altro ruolo va bene lo stesso". Le parole giuste al momento giusto. 

FUTURO - E il futuro? È ancora tutto da scrivere. Luan sogna in grande e studia per diventarlo: "Gli allenamenti con la prima squadra? Lavoro per arrivare lì". L'obiettivo è chiaro, ben fissato in testa. Inzaghi non manca mai di "spiarlo" quando può. A volte ha anche deciso di farlo allenare con la prima squadra. A novembre gli ha concesso qualche minuto nell'amichevole disputata a Formello contro la Cavese. Pochi giri di lancette, tanto è bastato al brasiliano per servire a Rossi un assist al bacio trasformato poi in rete. Sa già dove vuole arrivare, ma ha bisogno di tempo. In fondo ha solo 18 anni...