Lazio, Milinkovic: "Sarri non è uno da complimenti. Al popolo laziale dico grazie"

10.05.2023 12:11 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Dazn
Lazio, Milinkovic: "Sarri non è uno da complimenti. Al popolo laziale dico grazie"
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Dopo le anticipazioni emerse ieri sera, stamattina è stata pubblicata la bellissima intervista condotta da Pierluigi Pardo per il nuovo speciale di Dazn Heroes con protagonista Milinkovic-Savic. Il Sergente ha ripercorso sugli spalti del campo Mirko Fersini di Formello alcuni dei momenti più importanti della stagione, soffermandosi anche sulle figure di Sarri e Inzaghi, ma anche sull'amore verso il popolo laziale:

“Abbiamo battuto tutte le grandi quest’anno, ma anche prima facevamo fatica con le “piccole”. Non c’è una spiegazione, ma so che non è normale, perché se vedi che puoi vincere con le grandi sai che devi farlo anche con le piccole. Questa è una bella stagione, non è ancora finita, speriamo di finirla dove vogliamo dal primo giorno. Daremo tutto per arrivarci.

Mi diverto perché abbiamo sempre palla noi. Con Sarri è il secondo anno: nel primo abbiamo avuto qualche difficoltà ma ora ci siamo abituati, abbiamo iniziato a divertirci. Sarri ci fa correre molto, ma se non corri non puoi giocare questo sport. Corri per prenderla, ma dobbiamo tenerla un po’ di più.

Inzaghi? Fa un calcio diverso rispetto a Sarri, a partire dal modulo. Con Inzaghi giocavamo col 3-5-2, ora si gioca col 4-3-3: con Simone giocavamo spesso su di me con la palla alta, qui si gioca rasoterra. Adesso sono uscite finalmente le prestazioni che Sarri si aspettava da noi. Il gioco con i due moduli cambia molto perché col 3-5-2 sai sempre dove darla, hai più giocatori intorno. Col 4-3-3 corri di più, a me piace più il 3-5-2.

Contro l’Atalanta a ottobre abbiamo fatto una bella partita. Non me l’aspettavo, perché con loro non sai mai cosa aspettarti. Quella sfida fu tanta roba, l’abbiamo preparata bene, abbiamo levato il terzo, quarto tocco. Il mister vuole questo da noi, vuole più movimento. Lazio - Milan d’andata? Era il momento migliore per “beccarli”. Loro stavano vivendo quel periodo brutto, noi abbiamo meritato. Io punto sempre sugli assist, così faccio due persone felici. Preferisco darla a qualcun altro, le persone mi dicono di tirare, ma io preferisco passarla a qualcuno. Napoli - Lazio fu la mia prima vittoria al Maradona dopo 8 anni. Non mi ricordo molto della figura di Maradona, ero piccolo, ma l’ho visto su Youtube, in tv e in quello stadio ti alza l’adrenalina. Lì abbiamo spesso perso e perso in modo brutto.

Il derby è diverso da tutte le altre partite. Rappresenti un popolo intero, sai che non puoi sbagliare perché ogni cosa si ricorda di certe sfide. Rimane la partita più importante. Giocarlo in casa o fuori non cambia molto. All’ultima stracittadina eravamo un uomo in più e alla fine abbiamo fatto gol, portando a casa due derby in un anno. 

Sarri non è uno da tanti complimenti, ma ci siamo abituati. Ovviamente è contento ma non lo dice mai, perché magari pensa che poi ci rilassiamo. Dopo le partite c’è sempre la riunione, quando vinciamo ci attendiamo che dica qualcosa di bello. Contro la Juve ho fatto gol e per me il fallo su Alex Sandro non c’era. Si era buttato perché aveva capito che non sarebbe riuscita a prenderla. Anche Inzaghi non parlava dopo le partite, ma perché non aveva voce. Mi rimangono in mente le sue urla in campo. 

Milan e Inter in Champions è qualcosa che nessuno si aspettava. Sarà bellissimo, me la guarderò e sarò contento di vedere due italiane. 

Con Immobile ci capiamo bene. So sempre dov’è, anche quando non lo vedo lo sento. Lui sa cosa gli posso dare e infatti questo si vede dagli assist che gli ho fatto. Sa sempre di avermi intorno. A noi piace giocare in avanti, lui c’è sempre, attacca la profondità. Senza di lui c’è Felipe, a lui piace venire incontro, a volte esagera ma l’importante è che ci faccia almeno 1 gol a partita. A lui non piace giocare da punta, viene incontro. Con lui ci si diverte di più.

A Roma si sta bene. Sto qui da 8 anni, mi godo ogni giorno qui. Ultimamente non giro molto in città, ho visto tutto. Il Colosseo l’ho visto tante volte. Non mi piace la cacio e pepe, ma mi piacciono la Carbonara e l’Amatriciana. 

Avere un fratello nella porta avversaria mi fa strano. Non mi piace, gli voglio bene, vuole tanti clean sheet ed è dura. La mia famiglia non vede l’ora che ci sia Lazio-Torino, io non vedo l’ora che finisca. 

Con la mia gente ho un bellissimo rapporto. Sono 8 anni che siamo insieme, io sono contento quando loro sono contenti. Mi aiutano anche nei momenti difficili, loro c’erano sempre. Posso solo dirgli grazie".