Ledesma: "26 maggio? Guardando i compagni capii che avremmo vinto, Hernanes come Spiderman"

A sette anni dal 26 maggio, le dichiarazioni, ai microfoni di Lalaziosiamonoi.it, di uno dei protagonisti della sfida: Cristian Ledesma.
27.05.2020 06:55 di Elena Bravetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Elena Bravetti - Lalaziosiamonoi.it
Ledesma: "26 maggio? Guardando i compagni capii che avremmo vinto, Hernanes come Spiderman"

"L'immagine che scelgo per iniziare a parlare del 26 maggio? Il cerchio con i compagni prima dell’inizio della partita. Guardandoli negli occhi avevo la consapevolezza che quella partita sarebbe stata nostra. Ero convinto che saremmo stati noi ad alzare al cielo quella coppa". Così inizia l'intervista a Cristian Ledesma, tra i protagonisti di quella Lazio che, il 26 maggio di sette anni fa, alzava al cielo la Coppa Italia al termine della sfida contro la Roma. Un trionfo conquistato con Vladimir Petkovic in panchina. L'ex centrocampista biancoceleste, intervenuto ai nostri microfoni, ne ha sottolineato la bravura nel preparare la gara: "Il mister è stato bravissimo, sia a livello tecnico che psicologico. La sua indole, la sua tranquillità e compostezza, ha fatto sì che noi arrivassimo a quella partita concentrati, con voglia di vincerla. A livello tattico non è stata una bella partita, ma era una sfida unica, diversa da tutte. Sotto l’aspetto umano è stato davvero bravo a prepararla".

HERNANES COME SPIDERMAN - Al triplice fischio di Orsato è festa grande all'Olimpico. Sulle gradinate e in campo. Si festeggia, e si compie anche qualche pazzia. È il caso di Hernanes e dello stesso Ledesma, che ci ha svelato qualche curioso aneddoto relativo alle ore immediatamente seguenti al termine della partita: "Hernanes si è aggrappato sul pullman mentre stavamo a Ponte Milvio, tipo Spiderman. Io mi sono preso la Coppa, sono sceso con mio cognato a Corso Francia e ho continuato fino a casa con la Coppa avvolta in un bandierone che mi avevano regalato i tifosi. Diverse cose senza un senso, ho anche rischiato. Ma facevamo parte della pazzia dopo una vittoria del genere".

"SCOPRIRE IL TIFOSO DELLA LAZIO È STATA LA MIA VITTORIA" - "Se il 26 maggio è il ricordo più bello della mia esperienza in biancoceleste? Dico no, il migliore è stato scoprire il tifoso laziale quando non giocavo, quando avevo problemi con la società. Il 26 maggio è sicuramente uno dei più belli. È unico, il resto sarebbe potuto accadere di nuovo, quel trionfo no". Continua Ledesma: "Ci siamo resi conti che cosa avrebbe significato il risultato di quella partita per noi. C’era la consapevolezza di cosa rappresentasse quella Coppa. Più passano gli anni più rimane nella storia. Fa parte della storia del calcio italiano, è giusto ricordarlo sempre con grande felicità".

LA LAZIO DI PETKOVIC E QUELLA DI INZAGHI - Chiamato a fare un paragone tra il gruppo attuale e quello che si rese protagonista di quel trionfo, l'italo-argentino ha spiegato: "Non vivendo da dentro quella attuale, è difficile fare un confronto tra le due squadre. Noi siamo stati bravi a unirci, in campionato non eravamo riusciti a mantenere una certa continuità, si erano infortunati diversi giocatori tra gennaio e febbraio. L’unione, la forza degli uomini - dal momento che eravamo quasi tutti grandi d'età -  hanno fatto sì che tutti capissero l’importanza di quella partita".

SCUDETTO, SOGNO O REALTÀ - Infine, un'ultima battuta sull'attualità: "Sognare lo scudetto? Sì, è giusto farlo, la Lazio è a un punto dalla Juventus, e si è guadagnata tutto quello che ha ottenuto. È talmente poca la differenza tra le due squadre che il titolo è più di un sogno, totalmente meritato. La realtà delle cose è che stai a un punto e puoi giocarti lo scudetto. Come sarà la ripresa? Cala un po’ l’entusiasmo, prima dello stop la squadra aveva portato tanta gente allo stadio. Forse era anche la squadra più in forma del campionato. È un incognita, non è stato uno stop come per le vacanze. I calciatori si sono dovuti fermare forzatamente, sono stati seguiti dalle loro società, hanno fatto un percorso anche virtuale. Non è lo stesso, è tutto nuovo. Certezze ce ne sono poche, bisogna attendere l’inizio del campionato e vedere chi è riuscito a prepararsi meglio, chi rientrerà in forma il prima possibile".

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