Pirlo alla Juve è come Inzaghi alla Lazio: Agnelli si è ispirato a Lotito

La scelta di dare la Juventus a Pirlo, giovane e senza esperienza, ricorda quella di Lotito con Inzaghi: il principio comune è la forza della novità.
10.08.2020 07:25 di  Alessandro Menghi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Menghi - Lalaziosiamonoi.it
Pirlo alla Juve è come Inzaghi alla Lazio: Agnelli si è ispirato a Lotito

Pirlo alla Juve è un po' come Inzaghi alla Lazio: una scommessa dal grande fascino e dal possibile successo, ma con una considerevole fetta di rischio a carico. Rischio calcolato, ovvio, nel senso che si accettano pro e contro di una scelta che comunque in partenza verrà contestata, obiettata, criticata, ma che poi magari farà ricredere tutti. I risultati dovranno parlare, solo il campo potrà far cambiare idea, con Inzaghi è stato così. E forse la Juventus, che tanto voleva Simone sulla sua panchina, si è ispirata proprio alla Lazio quando ha scelto Pirlo al posto di Sarri: un ex calciatore di livello, che è diventato allenatore, senza esperienza (Inzaghi aveva allenato negli Allievi e in Primavera, ma mai in A), con idee nuove, ambizione e tanta voglia di mettersi in gioco. Gli identikit di Andrea e Simone combaciano, il cammino più o meno è stato il medesimo, alla base c'è il principio comune di dare voce e spazio alla novità

PIRLO COME INZAGHI - Pirlo forse non se lo aspettava, solo una settimana prima era stato annunciato come tecnico dell'Under 23 della Juventus e si stava già preparando per quella sfida. Poi l'esonero di Sarri lo ha passato di grado, in un lampo. Magari era già tutto studiato a tavolino, fatto sta che la scelta di Pirlo ha sorpreso soprattutto perché ballavano nomi di prestigio sulla scrivania di Agnelli: da Zidane a Pochettino, da Inzaghi al ritorno di Allegri, fino alla pazza idea Mancini. E uno di questi avrebbe permesso a Pirlo di fare con calma tutta la gavetta del caso nelle giovanili, come Inzaghi, fino all'ultimo step della prima squadra. La soluzione, invece, era in casa, non serviva guardare chissà quanto lontano.

LA JUVE COME LA LAZIO - La Juve ha scelto un presente che è l'opposto del passato: Sarri rappresentava qualcosa di certo, era l'essenza del bel gioco ammirato col Napoli da trasmettere anche in bianconero, tutti l'avevano già apprezzato, la Juve lo prendeva proprio perché voleva puntare sull'estetica del calcio, oltre che sui risultati; Pirlo è diverso, è l'opposto: magari sarà come Sarri, cioè proporrà lo stesso tipo di calcio, ma ad oggi rappresenta l'ignoto, la bellissima immagine di un grande calciatore che vuole essere altrettanto grande anche da allenatore, ma che ancora non lo è. Un salto nel buio, insomma, nella speranza di vedere presto la luce. Come Inzaghi: la Lazio voleva Bielsa, il "Loco" dei moduli spregiudicati, il pazzo del calcio senza equilibrio, famoso per la sua tattica ballerina e il suo spirito offensivo. Contestabile, certo, ma pur certo identificato nella società del pallone; poi è arrivato Inzaghi, l'inesperto, il nuovo, il giovane senza certezze ma con tante idee, il tesoro tenuto segreto in casa e rivelato nel momento del bisogno a tutti. Ora quel tesoro luccica da fare invidia e anche la Juve spera di vederlo presto brillare. 

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