Tare, il pressing di Maldini e la scelta di continuare con la Lazio

Maldini ha tentato fino a ieri sera di convincere Tare a sposare il progetto Milan, ma la scelta del ds è stata quella di proseguire con la Lazio
11.06.2019 07:26 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Tare, il pressing di Maldini e la scelta di continuare con la Lazio
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Maldini ci ha provato fino all’ultimo, sperando di riuscire a staccare Tare da quella che ormai dal 2005 è diventata casa sua. Ha tentato fino a ieri sera, una lunga telefonata in un caldo sabato sera di giugno che però non ha fatto breccia definitiva nelle convinzioni del direttore sportivo che si è preso un’altra nottata di riflessione, ma ha poi ascoltato il cuore, i messaggi altrettanto (se non più) forti di Claudio Lotito e dello stesso Simone Inzaghi che da New York è stato in contatto con quello che prima di tutto è un suo amico. “Resto alla Lazio”, ha detto ai corteggiatori meneghini. Una scelta di cuore, di continuità, una decisione per niente scontata. L’offerta del Milan del resto era più che interessante. Un ingaggio importante, da oltre due milioni a stagione, pieni poteri sul mercato, il compito intrigante, entusiasmante, di rilanciare uno dei club più titolati del mondo. Un club che da ragazzo tifava innamorato del gioco di Sacchi, delle giocate di Gullit e Van Basten. Tare si è preso qualche giorno di riflessione, non ha mai smesso di lavorare per la Lazio, ma in cuor suo i chiedeva se fosse il caso di continuare in biancoceleste oppure iniziare una nuova avventura.

LA SCELTA - Gli attestati di stima di una figura come Maldini, le garanzie di poter agire con libertà sul mercato, hanno rischiato di smuovere Tare, di convincerlo a trasferirsi a Milano. Lotito dal canto suo è sempre stato convinto che alla fine il suo direttore sportivo sarebbe rimasto, troppo legato alla Lazio, all’allenatore, a questo gruppo. Fondamentale del resto era stata l’opera di Tare nel convincere Inzaghi a rimanere a Roma, nessuno a Formello aveva la sensazione di un dirigente alla fine di un ciclo, pronto a salutare e fare i bagagli. Anzi. Tare è operativo, sta battendo il mercato per costruire la Lazio più forte degli ultimi anni. Questo lo scopo, il patto sancito con Lotito e Inzaghi. Il rischio concreto di una separazione però c’è stato, sopravvissuto fino all’ora di pranzo di domenica, quando Tare ha comunicato la sua decisione a Maldini ringraziandolo della stima mostrata, ma soprattutto mettendo al corrente Lotito dell’intenzione di proseguire con la Lazio. Un sospiro di sollievo per il presidente che ha poi potuto assistere al playout della Salernitana contro il Venezia.

NIENTE RINNOVO - Nessun rinnovo del contratto, Tare ha fatto capire a Lotito che il rinnovo firmato a novembre (fino al 2022) non andava ritoccato, che quella di questi giorni non era una manovra per strappare un accordo più ricco alla Lazio, ma una riflessione umana di fronte a quella che era considerata un’opportunità professionale. L’albanese ha deciso di andare avanti, vuole la Champions con la Lazio: non è un’ossessione, ma un traguardo da centrare. Un sogno che vuole coronare prima di andare via e iniziare un nuovo capitolo della propria carriera. Le garanzie date a Inzaghi due settimane fa prevedevano il rafforzamento della rosa e per Simone solo Tare può riuscire a intervenire al meglio su questa rosa. È stato uno dei motivi che ha spinto Tare a sposare ancora la Lazio. La squadra che da 14 anni è la sua. Con buona pace del Milan.

Pubblicato il 10/06 alle 8:30