Lazio, Venturin spiega: "C'è distacco tra società e tifosi, prima non era così..."

RASSEGNA STAMPA - "La Lazio e il Torino rappresentano per me i ricordi di una vita", a parlare è l'ex calciatore e doppio ex Giorgio Venturin, intervenuto ai microfoni de Il Cuoio. "Due club storici, che hanno in comune tante cose. E che sono accompagnate dalla passione dei propri tifosi. Che purtroppo negli ultimi anni sembra che stia scemando", ha spiegato in occasione proprio di Lazio - Torino in programma alle 15 all'Olimpico. Per lui entrambe le squadre hanno grandi problemi nei rapporti tra club e tifosi: non c'è un'aria serena, anzi molto distacco che si aumenta sempre di più. "Ma in passato non era così", ha detto. "I tifosi del Torino e della Lazio sono speciali e sanno regalarti delle grandi sensazioni".
Il suo arrivo alla Lazio è stato nell'estate del 1994: "Si capiva che la squadra con Cragnotti stava crescendo ed era pronta al grande salto. Infatti iniziammo a costruire le basi della squadra che poi iniziò a vincere". Anche se si diceva che Venturin non era adatto al gioco di Zeman: "Diciamo che le mie caratteristiche non fossero proprio perfette per giocare nel suo 4-3-3, ma comunque mi ritagliai il mio spazio", ha spiegato. Poi la svolta con Zoff e l'arrivo di Eriksson: "Un allenatore eccezionale e un grande comunicatore. Io non l'ho mai visto perdere le staffe: era sempre lucido, ti spiegava le cose. E io con lui, nonostante la presenza al tana campioni, giocai tantissimo", ha continuato.
In quel periodo il centrocampo della Lazio era composto da lui, Fuser, Jugovic, Almeyda, Nedved e Marcolin: "Uno dei più completi che abbia mai visto. E poi sono arrivati altri fenomeni com Stankovic, Veron e Simeone", ha assicurato Venturin. Con questa squadra ha vissuto il momento più bello in biancoceleste, ovvero la vittoria della Coppa Italia contro il Milan: "Indimenticabile. Sono quelle esperienze che ti rimangono nel cuore per tutta la vita", ha commentato. Poi però l'addio a gennaio dell'anno successivo e il passaggio all'Atletico Madrid: "Alla Lazio stavo bene - ha detto -, Sacchi mi chiamava tutti i giorni e l'offerta era importante. Così accettai. Ma le cose non andarono bene". Infine ha raccontato di essere anche stato vicino a tornare nella Capitale, ma purtroppo non se n'è fatto nulla.
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