PRIMAVERA - Cronaca e Pagelle di Lazio-Palermo: poker servito e il volo in vetta continua! Crescenzi, muro e bomber, Kozak lotta. Perpetuini, cuore Laziale!

FORMELLO – Concreta, razionale, pragmatica, continua la favola della Lazio tritatutto di mister Bollini in testa alla classifica (sempre in compagnia della Roma, vincente col Bari), nonostante le pesanti assenze di Ceccarelli e Barreto. Non potevano di certo essere le avverse condizioni metereologiche a fermare una squadra lanciata e sempre più convinta delle proprie potenzialità. Terza vittoria consecutiva nel giro di una settimana, dopo quelle con il Lecce in campionato e la Roma a Trigoria in Coppa Italia, e tante certezze emerse nel freddo ed uggioso pomeriggio vissuto nel centro sportivo di Formello, di fronte agli occhi di Tare, Reja e dell'ex Giuseppe Favalli. Innanzitutto dalla coppia di difensori centrali, ormai una vera e propria sicurezza. Oltre all'ottima prestazione dal punto di vista difensivo, per la seconda gara consecutiva è infatti uno dei due ad andare a segno. A Lecce era toccato a Campoli, quest'oggi a Crescenzi. A centrocampo, prestazione di assoluto valore tecnico e fisico da parte di Capua, Perpetuini, Adeleke e Zampa. In avanti, poi, confermato lo splendido momento di forma per Cinque e Trombetta.
Per ciò che concerne la formazione, a sorpresa, mister Bollini schiera come terminale offensivo Libor Kozak, tornato dalle fatiche con la Nazionale ceca under 21 e non convocato da mister Reja per la trasferta di Parma. Gli fa posto Flavio Trombetta, in rampa di lancio dopo il gol decisivo siglato a Lecce, ma costretto a partire ancora una volta in panchina. A centrocampo il tecnico di Poggio Rusco, visto anche il campo piuttosto appesantito dalla pioggia scesa copiosa durante la mattinata, preferisce i muscoli e i polmoni di Capua alle geometrie ed alla tecnica di Zampa, mentre in difesa confermata la coppia centrale Campoli-Crescenzi.
FINALMENTE CRESCENZI-GOL - Al 6' la Lazio sblocca subito il risultato sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Dal vertice sinistro dell'area di rigore, Perpetuini centra un ottimo pallone sul secondo palo sul quale Crescenzi anticipa tutti e di testa batte Di Gregorio. Il numero 5 biancoceleste esplode la propria gioia e corre verso la panchina abbracciando compagni e dirigenti. E' il giusto premio per un ragazzo, uno dei più validi della squadra di Bollini, che sta lavorando tanto, impegnandosi giorno dopo giorno e che nelle ultime giornate era andato vicinissimo alla marcatura in diverse circostanze (è il primo centro stagionale). Nel successivo quarto d'ora non accade praticamente nulla, le due squadre si affrontano e combattono nel reparto nevralgico del campo, ma di azioni pericolose neanche l'ombra. A sbloccare il momento di stasi del match ci pensa al 24' Lorenzo Cinque, quest'oggi schierato come esterno destro d'attacco, bravo ad eludere l'intervento di un avversario ed a far partire dal vertice destro dell'area un sinistro a giro che il portiere siciliano respinge in tuffo. La prima vera offensiva da parte dei rosanero di mister Beruatto arriva al 26' grazie a capitan Ardizzone che ci prova dai 25 metri con un destro potente ma poco preciso. Dopo altri dieci minuti di noia, ci pensa ancora una volta il numero 7 della Lazio a scuotere il match: la sua conclusione ravvicinata dopo un calcio di punizione battuto da Perpetuini è però neutralizzata in due tempi dal solito Di Gregorio. La spinta dei padroni di casa va ad intermittenza, la fascia destra è quella prediletta, Cavanda e Cinque mettono costantemente alle corde Silvestri L., ma in avanti Kozak e Di Mario non riescono a concretizzare. Ad un minuto dall'intervallo, i rosanero vanno ad un passo dal pareggio con Vassallo servito da Pieri dopo un'egregia azione personale: il numero 7 palermitano, però, si fa ipnotizzare da Berardi che compie un autentico miracolo sul suo destro a botta sicura.
LA LAZIO PRENDE IL LARGO - La ripresa si apre con una novità tattica in casa biancoceleste. Bollini, infatti, sostituisce uno spaesato Di Mario, rinforzando il centrocampo con l'ingresso di Zampa e spostando nel ruolo di trequartista capitan Perpetuini, alle spalle della coppia Kozak-Cinque. Il copione del match è sempre lo stesso: tanta lotta, senza esclusione di colpi, nella zona mediana del campo, pochissime, se non rare le occasioni da gol. Al 55' la Lazio si rifà sotto e va vicinissima al raddoppio ancora una volta con Cinque servito da un ottimo suggerimento di Perpetuini ma l'attaccante capitolino spreca calciando debolmente addosso all'estremo difensore siciliano. Risponde il Palermo con Silvestri, il quale con un colpo di testa fa venire i brividi a Berardi. Basta attendere due minuti, però, per vedere nuovamente esultare i ragazzi biancocelesti: al 66' infatti, dopo una bella combinazione targata Capua-Cinque sulla destra, Zampa serve in area un invitante pallone a Perpetuini, il quale, dopo aver eluso l'intervento di un difensore avversario, fredda Di Gregorio con un preciso sinistro e bacia l'aquila che porta, con orgoglio, sul petto. Il resto del match è pura accademia per i ragazzi di casa che tengono bene il campo, senza subire le offensive del Palermo, quest'oggi veramente sottotono, e tentando spesso e volentieri la ripartenza in velocità. Al 78' Adeleke ha l'opportunità di triplicare le marcature ma, dopo un ottimo assolo, cincischia troppo e si fa ribattere la conclusione. Ci pensa, però, il fuoriquota Kozak, ancora una volta su calcio piazzato battuto da Perpetuini dalla destra, a realizzare, all'83, il 3-0 con un perentorio colpo di testa che Di Gregorio può solamente sfiorare. E quattro minuti più tardi arriva anche il poker: splendido uno-due tra Capua e Trombetta sulla destra, pallone di ritorno al numero 18 che con un piatto destro sigla il suo secondo gol consecutivo (dopo quello decisivo di Lecce) ed il 4-0 finale. E' il gol che chiude le ostilità e che consegna alle cronache una Lazio forte, autoritaria e sempre più determinata. Nel frattempo a Formello torna il sole e la mente corre subito al derby di ritorno di Coppa Italia che si disputerà mercoledi alle 14,30 sempre nel centro sportivo biancoceleste. Si parte dallo 0-1 dell'andata.
LAZIO (4-3-3): Berardi; Cavanda, Campoli, Crescenzi (86' Vilkaitis), Pantano; Capua, Perpetuini, Adekele; Cinque (71' Trombetta), Kozak, Di Mario (46' Zampa). A disp. Cima, Denè, Lanni, Monteforte. All.Bollini
PALERMO (4-3-2-1): Di Gregorio; Fricano, Maniero, Prestia, L. Silvestri; Cristofari, Acquah (71' Mercanti), Ardizzone; Vassallo (57' Maltese), Nappello (83' Piazza); Pieri. A disp. Ippolito, Di Mercurio, A. Silvestri, Mineo. All.Beruatto
ARBITRO: Ceccarelli di Terni
MARCATORI: 6' Crescenzi, 66' Perpetuini, 83' Kozak, 87' Trombetta
AMMONITI: Adekele, Kozak (L), Fricano, Prestia (P)
RECUPERO: 1' pt; 2' st
LE PAGELLE di LAZIO-PALERMO 4-0:
S.S.LAZIO (4-3-3):
BERARDI 6,5: Un solo intervento degno di nota, ma importante e decisivo, quando la Lazio è sopra di appena un gol. Probabilmente, senza quella parata, l'andamento del match sarebbe cambiato. Per il resto ordinaria amministrazione.
CAVANDA 7: Spinge come un forsennato su quella fascia, duettando spesso e volentieri con Cinque e sciorinando parte del suo repertorio fatto di dribbling, finte e qualità tecnica. Merita considerazione da parte di Reja. Un treno.
CAMPOLI 7: Ennesima prova di sostanza e praticità lì dietro. Quando c'è da spazzare, lo fa senza pensarci su due volte, quando c'è da amministrare e proseguire nel giro palla, lo fa altrettanto bene. Di testa non sbaglia un colpo, gli avanti del Palermo non la prendono praticamente mai. Non è un caso che i siciliani abbiano tirato in porta solamente due volte.
CRESCENZI 7,5: Senza dubbio il migliore in campo quest'oggi. In difesa erge un autentico muro, in simbiosi col suo partner Campoli, con cui neutralizza in maniera perfetta gli attaccanti rosanero. Ha il merito di trovare il gol dopo appena sei minuti di gioco grazie ad un perentorio colpo di testa su assist di Perpetuini, giusto premio all'impegno profuso fino a questo momento. Legge bene ogni situazione di gioco, esce elegantemente palla al piede dalla difesa in un paio di circostanze.
dall'86 VILKAITIS S.V.
PANTANO 6,5: Inizia alla grande, scende un paio di volte sulla corsia mancina con autorità, dando manforte a Di Mario e creando diversi grattacapi alla difesa rosanero. Col passare dei minuti arretra il proprio raggio d'azione, ma tiene a bada senza affanni l'ex Roma Cristofari.
CAPUA 7: Corre e lotta, non si ferma un attimo, è un moto perpetuo. Bollini sceglie lui, piuttosto che Zampa, per proteggere la difesa e dare maggiore solidità al reparto nevralgico biancoceleste. Ottiene risultati soddisfacenti, Giuseppe ci mette come sempre grinta e carattere. Da una sua combinazione con Trombetta nasce il 4-0 finale.
PERPETUINI 7,5: Da capitano coraggioso, prende per mano la squadra e la conduce, ancora una volta, alla vittoria. Si piazza davanti alla difesa, svolgendo al meglio il lavoro di filtro voluto da Bollini e giostrando palla da autentico leader. Regala due assist e sigla il momentaneo 2-0 quando il mister gli chiede di agire da trequartista dietro le punte, con un perfetto inserimento. Bacia l'aquila, è un Laziale vero. E si vede...
ADELEKE 6,5: Inizia timidamente, termina la gara con le solite sgroppate. I compagni lo cercano continuamente, si fidano di lui. Sotto il profilo dell'agonismo nulla da eccepire, dal punto di vista tecnico migliora giorno dopo giorno. Ed ha ancora ampi margini di miglioramento.
CINQUE 6,5: Schierato per la seconda volta consecutiva sulla fascia destra, non delude le aspettative. Ad inizio gara, le poche emozioni le crea lui, partendo a testa bassa sulla fascia e puntando il diretto avversario. Poi la sua spinta si attenua, il campo pesante di certo non lo aiuta e si divora un paio di occasioni da gol. Peccato, avrebbe meritato la gioia personale.
dal 71' TROMBETTA 7: Attaccante di scorta? Ma quando mai! Dimostra ancora una volta di meritare il posto, siglando, a tempo scaduto, il suo secondo gol consecutivo (dopo quello decisivo di Lecce). Penalizzato dalla presenza di Kozak, il piccolo attaccante capitolino dà comunque segno di grande maturità, regalando l'ennesima prova positiva, nonostante sia partito dalla panchina.
KOZAK 7: Lotta come un leone in mezzo ai due centrali rosanero, ma inizialmente sembra soffrire l'asfissiante marcatura imposta da Beruatto su di lui. Esce alla distanza, facendo salire la squadra, tenendo palla nel momento del bisogno e realizzando la sua seconda rete nel campionato Primavera (dopo quella del derby) con un preciso colpo di testa. Ariete.
DI MARIO 5,5: Bollini gli chiede un importante lavoro di sacrificio, il numero 11 biancoceleste corre e sbraccia ma non è un attaccante di fascia e si vede. Non è in condizioni fisiche ottimali, essendo rientrato da poco da un infortunio, ma la Lazio ripone piena fiducia in lui. Coraggio bomber!
dal 46' ZAMPA 7: Geometrie allo stato puro. Detta i tempi della manovra biancoceleste con intelligenza, fa sempre la cosa giusta al momento giusto, non spreca un pallone. Parte per la prima volta dalla panchina, ma offre alla causa un importante contributo di qualità e quantità.
BOLLINI 7: E' uno dei segreti di questa Lazio capolista. Lavora con meticolosità con i suoi ragazzi, cura i minimi particolari, non lascia nulla al caso. E si vede. Ottiene soddisfazioni, non solo dai titolari, ma anche dai ragazzi che entrano nella ripresa. Di questo passo, si arriva lontano. Garanzia.
PALERMO (4-3-2-1): Di Gregorio 5,5; Fricano 6, Maniero 5, Prestia 5,5, L. Silvestri 6; Cristofari 5,5, Acquah 5 (71' Mercanti S.V.), Ardizzone 6; Vassallo 5(57' Maltese 6), Nappello 6 (83' Piazza S.V.); Pieri 5. All.Beruatto 5,5