Lazio, Mendieta: "Scudetto? È dura, ma le possibilità ci sono. La mia storia..."

L'ex centrocampista spagnolo Gaizka Mendieta ha parlato della corsa della Lazio in campionato e della sua esperienza nella Capitale
28.05.2020 10:20 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Mendieta: "Scudetto? È dura, ma le possibilità ci sono. La mia storia..."

Gaizka Mendieta rappresenta uno dei rimpianti più cocenti della storia della Lazio. Il fantastico centrocampista di Valencia a Roma non si è mai visto e, dopo una sola stagione (2001-02), si è decisa la separazione. In un'intervista ad As l'ex centrocampista spagnolo ha parlato delle possibilità della Lazio attuale di vincere lo Scudetto, ripercorrendo anche le varie tappe della sua esperienza nella Capitale.

LAZIO IN LOTTA PER LO SCUDETTO - "Sinceramente credo che la Lazio sia un grande club italiano, che non vince lo Scudetto da molto tempo. Tuttavia è dura perché la Juventus e l'Inter sono forti e sono in lotta. Le possibilità e le speranze sono comunque reali".

ARRIVO - "Nel 2001 è vero che il Real Madrid era interessato, ma sapevo che sarebbe stato impossibile. I rapporti con il Valencia erano pessimi dopo la vicenda Mijatovic e il mio club non avrebbe mai accettato la cessione. La decisione di andare in Lazio è stata congiunta con il Valencia, abbiamo pensato che fosse il momento migliore".

L'ATHLETIC BILBAO - "La Lazio nel 2002 prima mi ha permesso di parlare con l'Athletic, poi ha interrotto le trattative. Fu al tempo di Zubizarreta come direttore a Bilbao. La verità è che mi sarebbe piaciuto giocare per l'Athletic ed è una delle cose che non sono riuscito a realizzare. Ho sempre cercato di non avere molti "cosa sarebbe successo se ..." e di sperimentare il calcio in altre squadre e campionati".

IL BARCELLONA - "Non so se il 2002 fosse il momento peggiore per arrivare al Barcellona, ma sicuramente non fu il migliore. Dopo il mio primo anno in Italia, volevo andare in un grande club e avere più stabilità di quella che avevo nella Lazio. Van Gaal è stato decisivo, perché mi ha chiamato per dirmi che mi voleva, ma è vero che quello a Barcellona è stato un anno di transizione. Mi sarebbe piaciuto continuare, ma è arrivato un altro presidente, hanno scelto un nuovo allenatore e ha deciso di ricominciare con altri giocatori. Comunque, per me è stato un anno positivo".

L'ANNO ALLA LAZIO - "L'adattamento a un nuovo calcio, una diversa modalità di allenamento richiede tempo e non ho avuto continuità in termini di presenze in una squadra praticamente nuova. Qualcosa di simile è successo a Nedved alla Juventus e a Zidane al Real Madrid, ma hanno avuto più tempo di quello che è stato dato a me. Non so se il mio carattere non mi abbia aiutato. So di avere avuto delle responsabilità, ma non per quello che è stato pagato per me, a quello ho dato un'importanza relativa".

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