Salernitana, Sabatini spiega l’addio: “Ecco cosa è successo”

Come un fulmine a ciel sereno, è arrivata pochi giorni fa la notizia della spera io e tra Walter Sabatini e la Salernitana. Dopo l'impresa durata sei mesi e culminata con la salvezza, il direttore sportivo ha detto addio al club campano e, ai microfoni de Il Corriere della Sera, ha spiegato le motivazioni. Ecco le sue parole: "È tutto figlio di un equivoco. Nel caso di Coulibaly, assurto agli onori delle cronache, rifarei cento volte tutto. Ho solo cercato di difendere un patrimonio della Salernitana, messo a repentaglio da una clausola secondo cui il ragazzo poteva liberarsi a 20mila euro in B e a 1,7 milioni in A: un accordo che ovviamente non avevo fatto io. Il presidente – perfettamente al corrente di tutto, come l’ad Milan – mi ha dato mandato di risolvere la questione perché non voleva assolutamente perdere il giocatore, e io mi sono limitato a trasferirgli le richieste degli agenti. Stava a lui decidere se accettarle o se perdere Coulibaly. In passato, sul tema delle commissioni ho fatto battaglie di principio, nobilissime ma alla fine anche dannose".
SEPARAZIONE - "È una triste fine per un’avventura che ci ha fatto esplodere di gioia. È stata imbrattata una tela del Caravaggio, ma non è certo qualche schizzo di fango sulla tela che può sminuire un’opera d’arte. Guardo avanti, guardo in alto. Merito certi palcoscenici, la Champions per intenderci".