Lazio, Feltri attacca Immobile: "Un arbitro serio lo avrebbe ammonito per simulazione"

Non è bello assistere a certi episodi penalizzanti per una squadra di provincia molto meno tutelata dagli arbitri", dice Feltri.
22.10.2019 12:00 di  Francesco Mattogno  Twitter:    vedi letture
Lazio, Feltri attacca Immobile: "Un arbitro serio lo avrebbe ammonito per simulazione"
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Versioni fantasiose e dove trovarle. Dalle parti di Bergamo, più precisamente: sarà l'aria di provincia. Quella che - guarda caso - avvolge sia Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta, che Vittorio Feltri, tifoso mascherato da simpatizzante della Dea. E giornalista, direttore di Libero. Già, la provincia. Che sia tutto qui il problema? “Un pareggio nella Capitale non è da buttare via” - scrive Feltri su Tuttosport - “Però non è bello assistere a certi episodi penalizzanti per una squadra di provincia molto meno tutelata dagli arbitri, che fatalmente hanno un occhio di riguardo per le big del campionato”. Peccato che la Lazio, in campo Var, abbia fatto scuola proprio mentre veleggiava tra le cime più ripide e interessanti della classifica. Che anche Roma sia provincia? Ma Feltri continua: “Si parla spesso di sudditanza psicologica che i direttori di gara negano esistere, invece c'è e produce effetti devastanti” - e poi, dopo qualche appunto ai nuovi regolamenti, il giornalista entra nello specifico della gara dell'Olimpico - “Sul presunto fallo commesso su Immobile (quello del primo rigore ndr), avrei qualcosa da ridire. La punta laziale è stata in effetti urtata da un orobico, ma nulla di straziante, tanto è vero che il goleador non è caduto se non dopo aver compiuto un altro passo, quando ormai aveva perso il controllo della palla. Un giudice serio lo avrebbe ammonito per simulazione, invece gli ha concesso la punizione dagli undici metri”. Curioso come a 600 km di distanza si riesca a giudicare l'entità del dolore provocato da Palomino a Immobile visto che, come onestamente ammette lo stesso Feltri, il pestone c'è stato. Come 'contatto' e 'simulazione' possano coabitare nella stessa frase è allora un esercizio di difficile lettura. “I padroni del calcio farebbero meglio a essere più conservatori evitando di danneggiare sistematicamente i club più poveri, senza i quali il massimo torneo italiano sarebbe una ben minima cosa”, conclude Feltri, forse dimenticandosi della partita contro il Manchester City di questa sera. In Champions League. Una competizione, si sa, povera e provinciale.

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