Lazio, dominio e paura sotto il diluvio: ma è pokerissimo al Benevento

La squadra guidata da Farris domina per un'ora, si porta sul 4-1 e sbaglia pure un rigore. Poi, però, il Benevento quasi non completa la rimonta
18.04.2021 17:01 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, dominio e paura sotto il diluvio: ma è pokerissimo al Benevento
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La Lazio batte il Benevento, infila la quinta vittoria consecutiva e prosegue la cosa Champions. Ma quanta fatica. Già perché i biancocelesti dominano per un’ora, segnano quattro volte, sprecano un rigore e sembrano ormai aver messo in ghiaccio i tre punti. Ma al 63’ ecco il rigore di Viola e un clamoroso blackout che consente ai sanniti di riportarsi a una lunghezza di distanza con Glik e poi ad assaltare l’area di rigore laziale negli ultimi minuti a caccia di un pareggio che avrebbe avuto del clamoroso. Tutto riversato in avanti, invece, il Benevento incassa anche il quinto gol, il secondo di Immobile che sale a quota 151 in Serie A. Partita folle in un Olimpico sferzato da acqua e tuoni, partita dai due volti: nettamente meglio la Lazio per un’ora, poi quasi solo Benevento negli ultimi trenta minuti. Ma a uscire zuppa e vincente è la Lazio. 

DOMINIO - La partita è subito godibile, i ritmi non sono bassi ed è merito della Lazio che parte forte, premendo sull’acceleratore e così dopo 180’’ dal fischio d’inizio va a un passo dal vantaggio con Immobile che di testa coglie il palo con Montipò fermo a soffiare e sperare. La risposta sannita si fa attendere meno di due minuti e una bella azione manovrata porta Ionita al destro dal limite, ma la sfera termina sul fondo. La Lazio alza il baricentro, preme e al 10’ trova il gol del vantaggio: Leiva offre di prima a Correa, tocco d’esterno del Tucu che per Immobile che in spaccata va sul pallone insieme a Depaoli e per Montipò non c’è modo d’intervenire. Ciro esulta, ma il guardalinee tira su la bandierina segnalando fuorigioco, sembra sfumata la gioia per il gol, ma il Var rettifica e concede l’1-0 alla Lazio. La rete alla fine viene segnalata come autorete di Depaoli. Il gol non smorza i ritmi, la partita resta intensa, con la squadra guidata da Farris che resta in pressione, a caccia del colpo che possa davvero indirizzarla sui giusti binari e al 20’ la Lazio trova il raddoppio e stavolta è tutto di Immobile che riceve da Milinkovic, orienta il movimento con un controllo eccezionale che taglia fuori Barba e col destro batte Montipò in uscita. Non segnava dal 7 febbraio Ciro, un’astinenza inusuale per lui che tocca quota 15 in campionato e 150 in Serie A. La Lazio domina, il Benevento non riesce a essere aggressivo come nei primi minuti, le mezzali biancocelesti si abbassano un po’ e quindi escono dal pressing avversario e riescono a creare gioco con facilità e quando la squadra di Pippo Inzaghi sale, i biancocelesti diventano letali in ripartenza. Al 35’ Immobile conduce il contropiede, sprinta, serve l’accorrente Correa che arriva a tu per tu con il portiere giallorosso che, dopo aver visto deviato il tentativo di pallonetto, abbatte l’argentino. Per l’arbitro non ci sono dubbi ed è rigore con tanto di giallo per Montipò. Dal dischetto va proprio il Tucu che torna dagli undici metri dopo un anno e mezzo, dal quel tentativo fallito a Bologna nell’ottobre 2019, ma stavolta Correa è freddissimo e fa centro. La Lazio, forte del triplo vantaggio, abbassa i ritmi e la pressione e così su una palla persa in uscita, arriva il 3-1 di Sau che con un destro a giro “alla Del Piero” accorcia le distanze. 

BRIVIDI - La ripresa inizia con Dabo per l’infortunato Sau, ma soprattutto con la Lazio che cala subito il poker: altra ripartenza biancoceleste condotta da Immobile, altro assist per Correa che si defila e col destro fa passare la palla sotto le gambe di Montipò che col tacco sinistro si fa di fatto autorete. Lazio dominante sotto al diluvio, Lazio che riesce a creare gioco senza difficoltà e al 54’ altro penalty per i padroni di casa. Gaich rifila un calcione a Milinkovic, Ghersini lascia correre, ma poi viene richiamato all’On Field Review e decreta il rigore. S’incarica della battuta Immobile che, però, si fa ipnotizzare da Montipò che miracoloso pure sul tap-in di Fares. Farris opta per due cambi con Parolo al posto di Leiva e Lulic per Fares. Il Benevento non s’arrende e trova l’occasione d’accorciare ancora: ingenuità di Marusic che su azione d’angolo trattiene Inoita e dopo un’altra OFR, Ghersini fischia calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Viola che spiazza Reina e fa 4-2. Bene i sanniti in questa fase, Inzaghi opera tre cambi e mette ridisegna i suoi anche tatticamente passando al 3-4-2-1 e ancora su azione d’angolo arriverebbe il gol di Lapadula che saltando più in alto di tutti, schiaccia e beffa un non perfetto Reina. Ma anche stavolta interviene il Var, terza On field review di Ghersini che dopo una breve revisione punisce una spinta di Caldirola su Immobile e annulla. Ma resta un campanello d’allarme per una Lazio improvvisamente spenta. Farris allora opera due sostituzioni con Akpa e Muriqi per Luis Alberto e Correa. Il Benevento però è vivo, pericoloso quasi sempre e solo da palla inattiva e prima Glik e poi Caldirola spaventano la Lazio. Faticano i biancocelesti a uscire, ad aggredire il portatore di palla del Benevento e a riconquistare il possesso per ripartire e all’80’ altra grande chance per i giallorossi con Lapadula che manca il colpo di testa, tutto solo a centro area, sul cross di Iago Falque, poi Insigne calcia alto da ottima posizione e grazia Reina e lo spagnolo deve superarsi quattro minuti dopo sull’improvvisa conclusione da fuori di Depaoli. Palla in corner e dall’angolo ecco il 4-3 firmato da Glik che sovrasta Acerbi e segna. La squadra di Inzaghi allora ci crede, si riversa con undici uomini in avanti a caccia del gol del pari e ogni palla messa dentro l’area è un brivido. La Lazio soffre terribilmente nei sei minuti di recupero concessi dall'arbitro, ma può anche ripartire e prima Lazzari spreca l’assist per Immobile, poi Parolo non sbaglia e offre a Ciro la palla per la doppietta personale e il gol che chiude il match.