Lenta e sfortunata, la Lazio sbatte sulla Dinamo: a Kiev servirà un'altra rimonta

E anche stavolta, come nei sedicesimi, la Lazio avrà bisogno di un altro tipo di ritorno. Troppi errori all’Olimpico, finisce 2-2 con la Dinamo Kiev, un risultato che costringerà la squadra di Inzaghi a vincere tra una settimana in Ucraina, chissà su che tipo di campo. I biancocelesti sono lenti, sbagliano gli ultimi tocchi decisivi, si svegliano al 52’ quando arriva la prima sberla di Tsygankov, lasciato solo in area di rigore. Immobile e Felipe Anderson si accendono e in 8’ ribaltano il risultato. Solo che poi la squadra si riaddormenta e permette alla Dinamo di pareggiare con una botta da fuori di Moraes, gettato nella mischia nella ripresa da Khatskevich. Che la serata sia storta lo si capisce nel finale, con Immobile che ha sul destro il tiro della vittoria: conclusione di controbalzo che si stampa sul palo insieme alle speranze di presentarsi in vantaggio al secondo round.
MANOVRA LENTA. La Lazio appare prevedibile sin da subito: la manovra non è fluida nonostante la scelta a sorpresa di Radu, schierato al posto di Bastos proprio per impostare meglio, e l’inserimento di Milinkovic - leziosissimo - nel blocco dei titolari. Manca sempre un soldo per fare una lira e per fare gol: Felipe Anderson viene bloccato sul nascere e quando riesce a superare gli avversari nell’uno contro uno manca il movimento giusto all’interno dell’area. Al 13’ il primo squillo del brasiliano: Basta sfonda sulla destra, cross al centro e destro fuori. Milinkovic ci prova da fuori senza precisione, poi è Burda a salvare con un intervento in spaccata un soffio prima che Immobile concluda a botta sicura. Si arriva al break con la sensazione che basti un pizzico di precisione in più per sbloccare il match.
SORPASSO E CONTROSORPASSO. Il problema è che ci riesce prima la Dinamo Kiev, rientrata in campo più convinta. Traversone dalla sinistra, sponda di testa di Biesedin, Tsygankov ha il tempo di stoppare e mettere dentro addirittura di tacco. La Lazio si sveglia, due azioni precise in verticale, due gol. De Vrij per Felipe, Felipe per Immobile che incrocia perfettamente con il destro al 54’. Poco dopo il bis: Milinkovic recupera palla al 62’ e serve Anderson, che usa il sinistro per il sorpasso biancoceleste. Purtroppo invece di dilagare la Lazio si fa abbassa e si fa riprendere. Wallace, disastroso, si fa infilare da Pivaric che per fortuna spara addosso a Strakosha.
BEFFA. Un quarto d’ora dopo, al 79’, è Moraes - appena entrato - a trovare la gioia dai 20 metri: stop e tiro che finisce dentro, anche per colpa di Strakosha, non proprio posizionato bene. La Lazio barcolla, Inzaghi mette dentro Patric, Parolo e Nani e passa al 4-2-3-1 con il portoghese, Milinkovic e Felipe Anderson alle spalle di Immobile. Che viene punito dalla malasorte nell’ultimissima azione: spizzata di Milinkovic, fuga alle spalle dei difensori e tocco sotto che supera Boyko ma finisce sul palo. Per non far finire la corsa in Europa servirà un’altra gara nei prossimi 90’.