Immobile "il condannato": l'accanimento contro Ciro e le anomalie di una parte di stampa...

08.09.2022 07:23 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Immobile "il condannato": l'accanimento contro Ciro e le anomalie di una parte di stampa...
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“Condannato” e sbattuto in prima pagina, come un mostro, come fosse un ladro o un evasore vero, di quelli che in Italia esistono e proliferano. Repubblica ha lanciato la notizia martedì 6 settembre, a due mesi dal verdetto della sezione tributaria della Cassazione, (con un tempismo non eccezionale) che ha imposto una sanzione amministrativa a Ciro Immobile per non aver pagato l’Irpef relativo al compenso del suo agente nel 2012, in occasione del trasferimento dalla Juventus al Genoa. Storia di 10 anni fa, storia di giustizia lumaca e di una pendenza regolata dal giocatore già a febbraio del 2022, come testimoniato dallo stesso Immobile sui propri canali social. Notizia ovviamente ripresa a cascata da tutti i media nazionali, una solerzia che ha scatenato l’ironia di Ciro che ha fatto notare come questa attenzione su di lui sia del tutto eccezionale, tanto che in prima pagina non c’era finito nemmeno in occasione della vittoria della Scarpa d’Oro. La Lazio ha espresso solidarietà al proprio capitano, Ciro s’è difeso, i tifosi biancocelesti hanno fatto quadrato e alcuni si sono risentiti, tanto che oggi appaiono articoli che tendono a legittimare il proprio operato, pezzi che sanno di pedissequa difesa di se stessi e di cui francamente non si sentiva il bisogno.

Giornalisticamente è necessario spiegare il proprio operato e soprattutto delegittimare un uomo che ha già regolato le proprie pendenze con il fisco e non s’è certo sottratto agli obblighi di legge? No, eppure accade. Immobile ha comunque presentato ricorso - sostiene l’estensore dell’articolo - perché puntava “a riprendersi i soldi che ha versato all'Agenzia delle entrate il 24 febbraio del 2022”, come se fosse una vergogna; e invece è un passaggio previsto dai codici di giustizia del Paese in cui viviamo che - sembra bene ricordarlo - è uno Stato di diritto. Il giornalista di Repubblica, inoltre, scrive che l’aver regolato la pendenza con il fisco “è in realtà una prassi che vale per tutti i cittadini. Non di un atto di generosità o buona fede”. Vero, ma anche questa è una forzatura della quale non si sentiva il bisogno. Immobile non ha mai voluto dipingere se stesso come un benefattore o un magnate che fa l’elemosina allo Stato, ma come un cittadino normale che, di fronte a una contestazione del fisco, ha pagato, pur tentando di far valere i propri diritti, in accordo con quanto prevede il diritto italiano. 

Pubblicato il 07/09 alle 13.05

Accanirsi nei confronti di Immobile appare veramente fuori luogo, ma non sorprende poi più di tanto. Quello che mediaticamente è il trattamento riservato alla Lazio, ai suoi giocatori, alla società, ai tifosi, è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere. Immobile è stato letteralmente ignorato quando vinse la “Scarpa d’oro”, battendo campionissimi come Ronaldo, Lewandowski e Messi. Tanto per citarne alcuni. Un riconoscimento incredibile anche per il calcio italiano, un traguardo che il movimento tricolore non riceveva dal 2007, quando a vincere la “Scarpa d’oro” fu Totti. Lì le celebrazioni, i titoli, si sprecarono, ma è anche giusto che fosse così. L’anomalia è il silenziatore imposto al trionfo di Immobile. Un silenzio non certo riservato al caso tamponi, per il quale si mosse pure la giustizia ordinaria, un polverone concluso con un nulla di fatto. Una parte della stampa italiana allora agì da pubblica accusa, ma si dimostrò incapace di sostenere il ruolo. Gli episodi sono innumerevoli, la lista potrebbe allungarsi a dismisura. La Lazio ha cominciato a rispondere colpo su colpo e questo è un segnale incoraggiante, bene ha fatto la società a mostrare vicinanza a Ciro Immobile che  ha residenza in Italia e così ogni suo euro finisce nelle casse dello Stato italiano. Un giorno, magari, si parlerà di quelle grandi holding finanziarie che hanno sede in Olanda dove la tassazione sugli utili è praticamente nulla, così che le plusvalenze generate restano quasi interamente nelle tasche degli imprenditori. Tutto perfettamente legale, come i ricorsi presentati da Immobile…