Lazio, Sarri cambia modulo: 4-4-2 o 4-2-3-1? Ecco come andò l'ultima volta

29.09.2025 09:30 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture

Questa sera Maurizio Sarri contro il Genoa cambierà modulo. La sua Lazio andrà rimaneggiata e le sue certezze - a meno di clamorose novità - dovranno esser messe da parte. Il tecnico toscano rinuncerà a quel suo 4-3-3 che usa incondizionatamente dal primo anno di Napoli e che solo qualche volta ha ritoccato affidandosi ad alcune sue variabili: come il 4-1-4-1 o come lo stesso 4-2-3-1 che, comunque, non utilizza dal 1' dal 2017, quando vinse 0-1 contro la Roma allo Stadio Olimpico grazie alla rete di Lorenzo Insigne. Entrambi, però, non si discostano molto da quel 4-3-3 di base che comprende comunque due esterni, tre centrocampisti e una punta, senza richiedere quindi nuove interpretazioni del ruolo o particolari richieste tattiche. Tutto sta nel chi ricopre i ruoli e nell'interpretazione che viene fatta di quelli che, altrimenti, sono e restano soltanto numeri su un grafico. 

L'ULTIMA VOLTA DI SARRI CON IL 4-4-2 - Diversa, però, è la situazione del 4-4-2 o del 4-4-1-1. Le due punte sono una soluzione che Maurizio Sarri non ha quasi mai preso in considerazione durante le sue esperienze ai massimi livelli del calcio europeo. L'ultima volta, infatti, che aveva puntato sul doppio centravanti con particolare costanza era stato sulla panchina dell'Empoli, schierando quel 4-3-1-2 che a Napoli non aveva avuto gli stessi risultati ottenuti in Toscana. Se andiamo a scavare nel passato del Comandante, affidandoci anche all'aiuto di Transfermarkt, però, scopriamo che del 4-4-2 non c'è ombra nell'ultimo decennio. Per rintracciare l'ultimo tentativo di Sarri con questo modulo bisogna fare un grande salto nel passato e, soprattutto, retrocedere di alcune categorie. 

COMO-SORRENTO - Era il 18 settembre del 2011 quando, negli spogliatoi del Sinigaglia di Como, Sarri si rivolse per l'ultima volta a una squadra indicandogli come schieramento in campo il più tradizionale di tutti. Un portiere, quattro centrali, quattro centrocampisti e due punte, una delle quali - Ginestra - trovò la rete dopo pochissimi minuti dal fischio d'inizio. La sfida terminò 2-2 e, visto quanto avvenne dopo, la prova non fu probabilmente di gradimento a Maurizio Sarri. Da quella partita in poi, infatti, decise di rinchiudere in un cassetto il 4-4-2. Nelle 18 partite passate da allenatore del Sorrento, il Comandante scelse di affidarsi al 4-2-3-1, rinunciando al vecchio modulo per circa 14 anni. 

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