Lazio, Poli: "Chinaglia mi ha voluto a Roma, era disposto anche a regalarmi dei soldi" - F&V

Fabio Poli, autore dello storico gol nello spareggio di Napoli tra Lazio e Campobasso, verrà premiato a Piazza della Libertà.
08.01.2020 13:00 di Elena Bravetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Poli: "Chinaglia mi ha voluto a Roma, era disposto anche a regalarmi dei soldi" - F&V

Dopo le tante iniziative organizzate per il giorno dell'Epifania, Piazza della Libertà è pronta ad animarsi nuovamente questa notte, quando i tifosi della Lazio aspetteranno insieme l'arrivo del 9 gennaio, e dunque i 120 anni della prima squadra della Capitale. Prima, però, un altro importante appuntamento. Intorno alle 11, nel villaggio biancoceleste della famosa piazza di Roma verrà premiato Fabio Poli, ex attaccante, autore dello storico gol nello spareggio di Napoli con il Campobasso, che evitò alla Lazio la retrocessione in Serie C Quella rete, siglata il 5 luglio 1987, cambiò il corso degli eventi. L'ex calciatore, ancora amatissimo dal pubblico laziale, festeggerà insieme ai tifosi il compleanno della società. Ecco le sue dichiarazioni ai cronisti presenti: "È una cosa meravigliosa ancora oggi, dopo 32 anni, essere ricordato dai tifosi della Lazio. Eravamo in Serie B, e io non ero Ronaldo. Poche società possono dire di avere un tifo così. Essere parte dei 120 anni di storia di questo club è bellissimo” - poi riguardo alla polemica sulla “Lazietta”, derivante dalle parole del portavoce Arturo Diaconale, ha dichiarato: “Dal punto di vista dell'importanza, ho capito col tempo che la Lazio del -9 sia stata fondamentale per la vita di questa società. Che in quel momento poteva “sparire”, o che comunque poteva succederle qualcosa di strano. Oggi la squadra è amata tantissimo, ma ci sono tante Lazio del passato che hanno fatto innamorare i propri tifosi”.

LA LAZIO DI OGGI: “La Lazio deve avere umiltà. È cresciuta tantissimo, Inzaghi è stato un grande, ha trovato il giusto equilibrio e ha fatto capire a questi giocatori di grande qualità che serve sacrificarsi per raggiungere i risultati. Spero che continuino così senza avere problemi, tra le squadre in testa alla classifica la Lazio è quella con la rosa più corta. Ma se ci sono tutti allora può dare fastidio a chiunque. Se mi rispecchio in qualche biancoceleste di oggi? No, il calcio è cambiato, c'è più tattica. Noi eravamo più liberi.”.

IL SUO GOL AGLI SPAREGGI CONTRO IL CAMPOBASSO - “Di quel gol ricordo poco, poi ho rivisto le immagini, ero emozionato. Io non sono tanto alto, ma in quel momento lì ho avuto la forza di arrivare a colpire di testa e fare qualcosa di bello per la Lazio. Ne sono orgoglioso”. Quando Poli è arrivato alla Lazio, il presidente era Chinaglia: “Giorgio mi è rimasto nel cuore. È lui che mi ha voluto e che mi trattava nel migliore dei modi. Ho firmato il contratto davanti a Chinaglia, mi ha mandato fuori e poi mi ha richiamato dentro dicendomi: “Ho sbagliato”. Pensavo volesse abbassarmi l'ingaggio, e invece mi disse: “Per quello che sei tu per me, penso di averti dato pochi soldi”. Come a dire “Ti regalo dei soldi”, perché ero qualcuno di importante per lui”.

VIDEO - L'INTERVISTA A FABIO POLI

Poli ha parlato anche dal palco della premiazione: "Sono orgoglioso di aver fatto parte di questi 120 anni. Una storia travagliata, anche quando c'ero io era una Lazio piena di problemi. Li abbiamo risolti, ne siamo usciti. Con Fascetti, Fiorini, poi sono arrivato io. Oggi ci sta facendo divertire, sta facendo grandi cose. Sono felice, la seguo sempre e gioisco insieme a voi. Una Lazio così meravigliosa mi riempie d'orgoglio. Spero che i tifosi possano vivere altri 120 anni così, come adesso".

VIDEO - LE PAROLE DI POLI DAL PALCO

Dopo Poli, ha preso il microfono il Consigliere Regionale del Lazio, Daniele Ognibene"Se oggi siamo qui, tanto lo dobbiamo a te e a quel gol a cui tutti noi siamo molto legati. I 120 anni della nostra storia sono stati particolari, molto travagliati. Cos'è la Lazio? Un'idea. Quella di quei giovani che 120 anni fa si ritrovarono qui, in piazza della Libertà. Erano giovani del popolo che volevano far giocare, un'idea attualissima. Un'idea che ancora oggi viene portata avanti con orgoglio. Ed è l'idea che nonostante gli inciambi, gli ostacoli, si cammina sempre a schiena dritta ed a testa alta".

Pubblicato alle 11.45